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Campo solare Villa Selva. Bartolini: «Specchio dei fallimenti del PD e milioni sprecati»

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L’ideologia ambientalista della sinistra porta a risultati fallimentari e il Campo solare di Villa Selva ne è purtroppo un esempio lampante: in un momento in cui il nodo energetico è quanto mai centrale nella vita di cittadini e imprese, questi pagano il conto di decisioni prese con leggerezza perché tanto a metterci una pezza è sempre pantalone”. Così Luca Bartolini, coordinatore forlivese di Fratelli d’Italia, interviene nel dibattito sull’impianto per la produzione di energia termica solare, costato tre milioni di euro e mai decollato.

L’impianto di Forlì Città Solare, inaugurato nel luglio 2015 anche grazie a un finanziamento europeo da 1,3 milioni, si estende per 20mila metri quadri: qui sono installati collettori solari parabolici a inseguimento che catturano l’energia del sole e la trasformano in calore. L’energia termica, distribuita attraverso una rete di teleriscaldamento, avrebbe dovuto servire le aziende dell’area di Villa Selva, ma in questi anni le forniture attivate sono state pochissime.

Un intervento particolarmente costoso quindi su cui l’ex sindaco PD Drei, il presidente PD della Regione Bonaccini (all’epoca ancora senza barba), e tutti i vertici del Pd ci avevano messo la faccia (anche in una bella foto di gruppo che allego), parlando di un progetto rivoluzionario che però ha fatto la fine del pulmino elettrico di Enrico Letta in campagna elettorale: fermo alla partenza. Le politiche green della sinistra sono solo di facciata, costano tanto e non funzionano – rimarca Bartolini –. E ora l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Zattini è dovuta correre ai ripari per salvare i conti del Comune, svalutando totalmente il valore del Parco solare, per la cui realizzazione erano stati investiti tre milioni di euro. Senza scendere nei tecnicismi e nella decisione di alimentare un impianto di teleriscaldamento e non produrre energia elettrica, la sinistra voleva usare una società pubblica per vendere nei fatti forniture energetiche”.

Ma si è rivelata fallimentare perché chi accede ad un servizio a pagamento pretende una qualità e una continuità di servizio che difficilmente può garantire una Amministrazione Comunale che non fa questo di mestiere e non ci voleva un genio per comprenderlo – aggiunge Bartolini – Soprattutto sotto questo punto di vista la scelta si è dimostrata fallimentare e dopo sette anni si è arrivati a questo punto, proprio quando le bollette stratosferiche mettono in ginocchio tante aziende del nostro territorio. Ci riconosciamo quindi con la condotta assunta dal Comune di Forlì, che ha denunciato questa situazione cercando una soluzione percorribile per limitare i danni, a riprova di come ci siano amministratori che guardano ai progetti con concretezza e lungimiranza, e chi invece fa scelte con superficialità magari solo per ritirare un premio da una delle tante associazioni green della galassia di sinistra“.

Questa politica, tanto per citare una parola cara alla sinistra, non è sostenibile. Non lo è per l’ambiente, per la società e soprattutto non lo è per le tasche dei contribuenti. Per fortuna c’è chi amministra bene impegnandosi nel realizzare anche tante opere quotidiane, ben percepite dai cittadini perché rispondono alle loro esigenze, come sta facendo l’Amministrazione Zattini – conclude Luca Bartolini – e poi c’è chi ancora preferisce tagli del nastro roboanti, con il presidente della Regione e tutto il gotha del partito… salvo poi fare un clamoroso e costoso buco nell’acqua”.