I risultati dei primi giorni di saldi estivi (di fatto il sabato, se si escludono i comuni dell’entroterra dove molti esercizi rimangono aperti per accogliere i turisti), raccolti attraverso un’indagine congiunturale su circa condotta da Confcommercio Forlì, evidenziano segnali di stabilità rispetto allo scorso anno. Il monitoraggio è stato realizzato su un panel di 30 imprese commerciali del nostro circondario, composto da punti vendita di beni per la persona, in particolare abbigliamento e calzature (90%). L’indagine ha evidenziato che per il 22% degli operatori le vendite sono in aumento rispetto al primo week end dello scorso anno, mentre il 41% ha rilevato una sostanziale stabilità. Il 37% degli intervistati ha dichiarato un calo delle vendite, peraltro contenuto entro una flessione del 12-15%.
“Nel week end di avvio delle vendite di fine stagione – dichiara Alberto Zattini direttore di Confcommercio Forlì – gli operatori tracciano un quadro generale di sostanziale stabilità, con un soddisfacente movimento nei negozi, specialmente nella giornata di sabato mattina.
Non sempre la visita non si traduce in acquisto: la totalità degli intervistati afferma che bisognerà avere conferme nelle prossime settimane, questi primi dati, tra luci ed ombre, inducono ottimismo. C’è molta aspettativa tra gli addetti ai lavori che si lasciano alle spalle una stagione primavera/estate disastrosa dal punto di vista delle vendite, soprattutto a causa dell’emergenza covid. Infine tutti gli intervistati, specialmente quelli che hanno visto nelle loro attività un avvio in flessione rispetto ai dati dello scorso anno, hanno sottolineato che questo caldo anomalo sta frenando o addirittura disincentivando, la classica passeggiata tra le vetrine cittadine”.
L’indagine conferma rispetto al passato una maggiore razionalità del processo di acquisto in saldo, che risponde a scelte programmate e ponderate: al quesito a risposta multipla sui comportamenti della clientela, il 36% degli operatori segnala che la clientela ha aspettato i saldi per comprare i capi estivi. I clienti che acquistano in queste prime settimane di saldi comunque hanno un atteggiamento di attenta valutazione dei prezzi (51%). Gli acquisti sono limitati allo stretto necessario (31%). Viene quindi a mancare l’acquisto d’impulso tipico dei saldi. “Durante i saldi, nonostante la crescente e “sleale” concorrenza dei giganti del web, è in aumento il numero di consumatori che indirizza le proprie scelte d’acquisto nei negozi “sotto casa” dove relazione, fiducia, vendita assistita e personal shopping danno vita ad un’esperienza di acquisto unica anche a prezzo ribassato – conclude Zattini –. È in ogni caso necessario che i grandi gruppi del commercio on-line” – conclude il direttore di Confcommercio – “siano assoggettati alle stesse imposte che gravano il commercio tradizionale: stesso mercato, stesse regole, per tutti”.