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Presentazione del libro “La spada, la croce e il giglio”

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Ultimo aggiornamento:

Martedì 12 luglio, alle ore 21,00, nel chiostro del Museo civico Mambrini a Pianetto di Galeata, Luca Onofri e Francesca Ture presenteranno il volume dal titolo “La spada, la croce e il giglio. L’Appennino romagnolo nel Medioevo e in Età moderna” (Il Ponte Vecchio, 2021).

Il libro, con testi di Maria Sofia Celli, Luca Onofri, Ettore Povia, Francesca Ture, si concentra su una terra di confine, di spiritualità e di conquista: l’Appennino romagnolo. Territorio che ha vissuto nel Medioevo e nell’Età Moderna secoli cruciali, che ne hanno segnato la cultura ed il paesaggio. Le foreste selvagge e le impervie vallate furono la meta prediletta di asceti ed eremiti, che iniziarono a popolare queste montagne, innescando un processo di antropizzazione, il cui esito fu la nascita di grandi abbazie, fra cui quella di S. Ellero, sovraintese da potenti abati.

I passi e le strade, percorsi da mercanti, pellegrini ed eserciti, divennero l’oggetto delle mire e delle attenzioni dei signori feudali, che resero l’area appenninica una scacchiera punteggiata di torri e castelli. Le stesse vie di comunicazione, che costituivano una testa di ponte verso le fertili e strategiche pianure romagnole, attrassero l’attenzione di Firenze, città potente, bramosa di commercio ed affamata di cereali, la quale ben presto valicò lo spartiacque imponendo il suo dominio sulle montagne romagnole.

Tali sono state le dinamiche che hanno segnato questa terra e che hanno scandito la vita dei popoli delle sue vallate, dove ancora si possono scorgere i ruderi di antiche case coloniche, segni tangibili di una quotidianità rimasta immutata nel tempo, sino a pochi decenni fa. Monaci, signori feudali e conquistatori toscani sono i principali protagonisti del volume, che vuole essere non solo una raccolta di informazioni storiche sul l’Appennino romagnolo nel suo complesso, ma anche una guida per conoscere e scoprire una terra di confine, per nulla marginale nella storia della Romagna.
Per informazioni: Museo Mambrini 0543/981854.