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È morto Arnaldo Pambianco, il cordoglio di Bertinoro e Forlì

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La triste notizia della scomparsa di Arnaldo Pambianco suscita sconforto e costernazione nell’intera comunità forlivese. “Per tutti noi è stato, e rimarrà, un emblema del grande ciclismo romagnolo capace come pochi di appassionare, coinvolgere, rappresentare. Arnaldo Pambianco è anche, e soprattutto, un testimone straordinario della capacità di saper costruire un percorso di enorme successo mettendo a frutto impegno, fatica e sacrificio insieme a lealtà e correttezza” ricorda il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini.

Ha fatto conoscere la sua Bertinoro, Forlì e la Romagna, all’Italia intera e al mondo partecipando alle principali manifestazioni ciclistiche: dalle Olimpiadi ai Mondiali, dal Tour de France al Giro d’Italia nel quale si impose sul podio più alto trionfando nell’edizione speciale del 1961, quella dedicata a celebrare il Centenario dell’Unità d’Italia. Arnaldo Pambianco era sempre presente alle iniziative sportive realizzate nella nostra Città, apportando il suo autorevole contributo attraverso la capacità di trasmettere, in particolare ai giovani, l’importanza dei valori alti dello Sport e della responsabilità civica. Ne piangiamo la scomparsa, partecipando al lutto dei Familiari e unendoci, nel dolore, agli amici, ai colleghi e a tutti coloro che vedono in “Gabanin” l’uomo straordinario, il campione, il cittadino responsabile e una delle bandiere più amate della terra di Romagna” conclude Zattini.

Con Arnaldo Pambianco perdiamo un pezzo di storia del ciclismo italiano e del cuore grande della nostra terra di Romagna, a cui si sentiva intimamente legato. A Bertinoro, certamente, ma non solo. Pambianco è stato un esempio di rettitudine e di passione per tanti che si sono avvicinati al ciclismo, un uomo che non ha mai fatto mancare il sostegno alle giovani generazioni. Lo ricordo, ad esempio, in più occasioni intento a dispensare consigli e a incoraggiare i ragazzi che come me praticavano questo sport a livello agonistico nelle categorie giovanili. Arnaldo ha sempre interpretato il ciclismo prima ancora che come una competizione con gli altri, una palestra di vita per se stessi: incarnandone i valori per tutta la vita, anche al di fuori dell’ambito sportivo. Condoglianze ai familiari e ai tantissimi che gli hanno voluto bene“. Lo dichiara il deputato Marco Di Maio.