modello 730 dichiarazione dei redditi

Nessuno o quasi, in campagna elettorale, parlerà di fisco o tributi, se non per chiedere ulteriori stanziamenti ad hoc, detrazioni, deduzioni. In realtà, è oggi difficilissimo districarsi nella jungla tributaria. Il nostro sistema vede la convivenza di misure flat con altre ripidamente progressive. Percepire il medesimo salario nominale non è la stessa cosa per un dipendente privato ed uno pubblico. Solo il 2,5-2,6% dei contribuenti denuncia più di 75.000 € l’anno, ma le auto costose pullulano nelle città.

L’evasione si stima riguardi circa il 30% dei contribuenti. Telelavoro e smart working disegnano una sfera di lavoro privilegiato rispetto ad un’altra dove conciliazione e flessibilità sono inimmaginabili. Ecco perché la netta divisione fra ricchi e poveri (che pure esiste, naturalmente) è oggi difficile da proporre nei suoi termini classici. Ma la sinistra non riesce a raccontare questa realtà. La subisce. Gli altri in compenso parlano già di condono. Auguri.

Roberto Balzani

CONDIVIDI
Articolo precedentePnrr e luoghi di culto: voto unanime in regione al provvedimento di Pompignoli
Articolo successivoVietina: “Il Consiglio comunale saluta il maresciallo dei carabinieri"
Roberto Balzani, nato a Forlì il 21 agosto 1961, è uno storico, saggista e politico italiano. È professore ordinario di storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, Università degli Studi di Bologna. È stato sindaco di Forlì, dal 2009 al 2014 è professore ordinario di Storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell'Università di Bologna (sede di Ravenna), della quale è stato preside fra il 2008 e il 2009. Ricercatore in Storia contemporanea alla Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze dal 1992, è divenuto poi professore associato alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università di Bologna e quindi professore ordinario. Fra i suoi interessi più recenti, la storia del regionalismo e del patrimonio culturale, cui ha dedicato diversi saggi, collaborando alle iniziative promosse alla Scuola Normale Superiore di Pisa da Salvatore Settis. Fra il 1992 e il 1996 ha fatto parte del consiglio d’amministrazione della Fondazione “Spadolini – Nuova Antologia” di Firenze. E’ stato a lungo componente del consiglio direttivo della Società di Studi Romagnoli, dell’Istituzione Biblioteca Malatestiana di Cesena e dell’Ibc Emilia-Romagna. Fra le principali pubblicazioni da menzionare la ricostruzione del regionalismo culturale romagnolo fra ‘800 e ‘900 (La Romagna, Bologna, 2001, ristampata con un nuovo capitolo nel 2012); inoltre, la sintesi Storia del mondo contemporaneo, Milano, 2003 (con Alberto De Bernardi), la ricerca di storia dei beni culturali Per le antichità e le belle arti. La legge n. 364 del 20 giugno 1909 e l’Italia giolittiana (Bologna, 2003) e la cura dei Discorsi parlamentari di Carducci (Bologna, 2004). Con Angelo Varni è curatore de La Romagna nel Risorgimento (Roma-Bari, 2012). Alla sua esperienza di amministratore è dedicato il pamphlet: "Cinque anni di solitudine. Memorie inutili di un sindaco" (Bologna, 2012). E’ autore di diversi manuali di storia per le Scuole medie e i Licei.

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO