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Una scelta politica a quattro ruote

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Ultimo aggiornamento:

Da qualche giorno a Gatte Mare in via 1° maggio è in corso un lavoro manutentivo stradale che rispecchia la linea politica condivisa da molti. Sono stati tolti alcuni ceppi di alberi tagliati nel recente passato che avrebbero potuto dare adito all’idea di una nuova piantumazione. Invece no dato che in seguito alla frantumazione e alla pulizia del legno si è proceduto con l’asfaltatura. Negli ultimi 25 anni la diminuzione delle alberature stradali di questa località balneare sono quantificabili in tripla cifra ma poi le piante tagliate sono state rimpiazzate solo in minima parte e a volte altrove. Perfino il regolamento comunale fu cambiato per facilitarne il taglio mentre in altre località balneari vicine c’è la mappatura comunale degli alberi in suolo privato e pubblico così da evitare tagli non rimpiazzati o salature notturne.

I motivi della riduzione costante delle piante sono diversi, il primo è che molti sono pini marittimi e questa tipologia di albero è dotato di radici superficiali che creano grossi problemi al manto stradale, alle recinzioni e alle pavimentazioni delle abitazioni adiacenti. Inoltre tali rialzamenti e crepe sono pericolose per chi cammina e percorre la strada a piedi o in bici. Il secondo motivo, ma non meno incisivo, è che gli alberi occupano spazio ai posti auto, il terzo è che producono fogliame secco e per molti cittadini è un problema. Nel primo caso si potrebbero sostituire i pini con un’altra pianta visto che la tutela del verde pubblico è anch’essa una scelta politica percorribile. Oppure si potrebbe mantenere il pino spedendo risorse pubbliche per contenerne le radici, visto che oggi ci sono le tecniche per farlo, Milano Marittima è un esempio.

Il secondo motivo è che albero e posto auto sono spesso in concorrenza, oggi quindi si toglie il ceppo così da garantire un parcheggio più agevole e sicuro mettendo una pietra tombale sull’eventuale piantumazione nuova. Ma davvero Gatteo Mare ha necessità di tutti quei posti auto? A giudicare dai dati di utilizzo no e dagli incassi comunali ancor meno. E allora è una questione culturale che influenza la politica e che mantiene il paese saldato ad un’idea dell’offerta turistica, ormai superato. Alcuni dei nuovi e recenti lungomari realizzati in Riviera vanno in direzione diametralmente opposta dimostrando che si potrebbe rinunciare tranquillamente a decine di posti auto a pagamento privilegiando invece marciapiedi più larghi, che si può ripristinare l’alberatura stradale ed introdurre una pista ciclabile. Cambiamenti che caratterizzano notevolmente una località che ha l’ambizione di mantenere la propria vocazione turistica tutelandone l’atmosfera di soggiorno.

L’ombra degli alberi poi mantiene le temperature estive più basse di qualche grado riducendo il consumo di energia dei condizionatori, ma fermiamoci qui perché per qualcuno questo è arabo antico. Per quanto riguarda la perdita delle foglie o degli aghi di pino la soluzione potrebbe essere la piantumazione di alberi in pvc o gonfiabili ad elio e sospesi da terra così da lasciare spazio al parcheggio.
La visione politica dell’offerta turistica e della tutela ambientale perseguita a Gatteo Mare ha spesso avuto quel tocco vintage anni 70’, a volte con sfumature demenziali come il trenino turistico dei turisti.

Demenziale trattandosi di una località lillipuziana di 700mt per 300mt che per le sue dimensioni dovrebbe bandire parzialmente il motore a scoppio da giugno a settembre incentivando invece gli spostamenti a balzi coi sacchi di iuta. Ma in tutto ciò c’è almeno una nota positiva: le scelte politico amministrative della giunta guidata da Roberto Pari sono politicamente supportate dal consenso dei cittadini di “Lilliput Mare” esattamente come lo furono in passato quelle delle amministrazioni comunali che lo precedettero. La politica è scegliere quanto spazio dedicare ad una ciclabile, a un marciapiede, ai posti auto e al verde e dato che gli spazi sono finiti, nel senso che sono delimitati, si devono fare delle scelte su cosa privilegiare a scapito di altro: una pista ciclabile al posto di una delle due corsie auto, il raddoppio del marciapiede al posto delle strisce blu, un parco verde al posto di un parcheggio, oppure no.

Giorgio Venturi