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“Pier Paolo Pasolini. Morte accidentale di un poeta scomodo” al don Bosco
Giovedì 19 maggio, alle ore 20,45, alla Sala don Bosco, in via Ridolfi 31 a Forlì, verrà messa in scena un’interpretazione teatrale dal titolo “Pier Paolo Pasolini. Morte accidentale di un poeta scomodo“, di e con Stefania Polidori e Davide Conti, con proiezione di video d’epoca, letture degli scritti del poeta nel centenario dalla nascita.
Presenterà la serata Gabriele Zelli. Interpretato e diretto da Stefania Polidori, con la collaborazione dello storico Davide Conti, lo spettacolo introdurrà il pubblico all’interno delle parole e dei pensieri di un intellettuale controcorrente che ha segnato il Novecento italiano fino al tragico epilogo della sua morte violenta.
Attraverso la lettura e l’interpretazione degli scritti più incisivi del poeta, accompagnati da filmati d’epoca e dal racconto del contesto storico dell’Italia degli anni Sessanta e Settanta, verranno ripercorse le tappe più importanti e significative che caratterizzarono i decenni tumultuosi, complessi e drammatici di un Paese diviso tra lo sviluppo accelerato della società dei consumi e l’avvento di nuovi soggetti sociali nella sfera pubblica (dagli operai alle donne ai giovani) che rappresentarono il fulcro dell’attenzione e dello sguardo critico di Pasolini nell’arco di tutta la sua parabola intellettuale. Le letture selezionate ed interpretate da Stefania Polidori faranno da filo conduttore al racconto storico, restituito da Davide Conti, di una delle fasi più feconde ed allo stesso tempo contraddittorie della storia d’Italia.
Nella rappresentazione teatrale tornano così a riecheggiare non solo le parole dirette del poeta ma anche i concetti pasoliniani della “omologazione culturale e politico-sociale”, dell’avvento totalizzante della “civiltà dei consumi” come trasformazione profonda della società nazionale, nonché dell’eversione politica manifestatasi negli anni delle “stragi di Stato” e dei tentativi di golpe di cui Pasolini, da autentico precursore, scrisse dichiarando “di sapere” pur senza “avere le prove”.
Un “passato che non passa” e che spiega ancora oggi l’origine del nostro presente. L’iniziativa è promossa nell’ambito della raccolta fondi per per sostenere il pagamento di una nuova tensostruttura per la Parrocchia dei Cappuccinini. Il declino del vecchio tendone ha indotto ad acquistare una nuova struttura, bella, e soprattutto a norma di legge. Una tensostruttura di 14 x 15 metri da utilizzare per le attività sociali e ricreative della parrocchia che sarebbe bello diventasse un punto di incontro significativo anche per il quartiere! Finora sono stati raccolti 19.000 € …ma ne mancano ancora molti.