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Da che pulpito

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Ultimo aggiornamento:

Moira Pedrelli, segretaria del PD di Gatteo nonché consigliera comunale di minoranza, questa mattina su Il Resto del Carlino ha bacchettato l’Amministrazione guidata dal sindaco Roberto Pari per la mancata assegnazione della Bandiera Blu sulle spiagge di Gatteo Mare. Ho sempre pensato che il ruolo dell’opposizione sia fondamentale sia per la funzione di controllo che per quella critico politica che obbligano giunta e sindaco a dare il meglio. La Pedrelli – si legge nell’articolo del Carlino – è su tutte le furie che si materializzano in una severa riprensione ben argomentata e sulla quale si può certamente trovare spunti in cui essere d’accordo. Ma il PD gattese quando è stato alla guida del Comune ha dimostrato una credibilità riguardo agli argomenti legittimamente contestati oggi sul giornale, pari allo zero.

La consigliera di minoranza afferma che per ottenere la Bandiera Blu non basta l’acqua pulita, facendo poi un elenco delle mancanze che Pari&Co non avrebbero dal punto di vista amministrativo, colmato. Ecco a suo avviso alcune delle ragioni della mancata assegnazione del vessillo blu da parte della FEE.

Piste ciclabili

Come quella progettata dalla giunta guidata da Tiziano Gasperoni sul lungomare disseminata di casse acustiche (mai accese ed oggi evaporate) quadri elettrici, bidoni dell’immondizia e ciliegina sulla torta senza cordolo quindi sempre occupata dalle auto in sosta da 25 anni a questa parte? “L’Amministrazione Pari in continuità con quella di Vincenzi continua ad abbattere piante o ad asfaltare radici” Come le oltre 100 solo a Gatteo Mare, abbattute durante l’Amministrazione piddina molte delle quali poi trasformate in strisce blu?

“Riqualificare piazze e parchi” Come la riqualificazione del Parco don Gianella in cui si è ridotto il parco in favore di una 15 di posteggi e soprattutto l’area permeabile rispetto a quella in precedenza? O la trasformazione del vecchio minigolf accanto alla Pizzeria Orfeo in cui erano presenti gli ultimi alberi secolari di Gatteo Mare per far posto ad un parcheggio a pagamento che durante l’estate raccoglie spiccioli? O la riqualificazione del Viale delle Nazioni in cui vennero abbattuti decine di platani immensi e il manto stradale dovette essere rifatto 4 volte?

“L’Amministrazione comunale ha una visione distorta della sostenibilità ambientale perché il sindaco di Gatteo si è dato come priorità ridurre l’unica area verde di Gatteo Mare, il parco di via Europa, costruendo al suo interno un area smaltimento pullman e un parcheggio con fabbricato annesso.” La famosa sostenibilità ambientale che l’amministrazione targata PD ebbe nel realizzare certamente il parco di Via Europa, ma pure i 5 parallelepipedi abitativi più consoni alle periferie metropolitane che all’entrata di una località turistica e non certo affini ai tempi moderni ma bensì ad un’idea residenziale anni 70’? Palazzi concepiti senza un pannello fotovoltaico, ne cisterne per la raccolta acqua piovana il tutto di fronte ad un parcheggio multipiano vuoto 11 mesi l’anno e che di fatto è una mattonella di bitume grande come un campo da calcio e rigorosamente senza un albero. E che dire delle siepi che dividevano le due carreggiate proprio di Via Europa tolte e cementate per la difficoltà nel tenerle curate. A quale sostenibilità ambientale si riferisce la rappresentante politica del PD sul territorio? A quella che fece riempire di bitume la fontana di Piazza della Libertà perché, a detta dell’assessore del PD dell’epoca, si riempie di foglie e risulta quindi difficile la manutenzione? O quella manifestata con voto contrario da parte dell’allora candidato sindaco Leopoldo Raffoni alla richiesta della sua alleata all’opposizione Erika Cola di Rifondazione Comunista che chiedeva al sindaco Vincenzi di manifestare concretamente l’intenzione di non usare il diserbante per la manutenzione dei lati delle strade comunali ma di continuare ad usare lo sfalcio?

E i manti dei 2 campi da calcio in erba trasformati in sintetico per la modica cifra di 827 mila euro per una squadra che militava in prima categoria che avevano di sostenibile? E il consumo del suolo perpetrato negli anni d’oro del mattone ce lo siamo dimenticato? E la modifica dello statuto comunale in materia di taglio degli alberi introducendo il silenzio assenso? “Dai valà lassandè” lo vogliamo dire? La realtà è che a Gatteo una vera cultura politica a tutela della sostenibilità ambientale, non l’ha mai messa in pratica nessun partito e ciò rappresentando perfettamente il l’elettorato gattese. Per fortuna oggi a Gatteo Mare da asfaltare o cementificare non è rimasto più nulla ma solo perché l’asta del Rubicone non è edificabile.

Giorgio Venturi