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Tutela della donna. Confartigianato: reddito di libertà, un primo passo

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Il movimento Donne impresa Confartigianato Forlì da qualche mese è impegnato a promuovere appuntamenti di sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne, evidenziando l’importanza dell’indipendenza economica della vittima per sottrarsi a situazioni di abuso. “Il rilancio del Reddito di Libertà promosso dalla Regione Emilia-Romagna è una notizia estremamente positiva – commenta la presidente Diana Lollicome spiegato sul sito dell’ente, la misura prevede l’erogazione di un assegno mensile fino a 400 euro, per un periodo massimo di un anno, per le vittime di violenza. E, per garantire il provvedimento, la Regione rende disponibili 1,3 milioni di euro per il 2022, stanziamento che integra in modo significativo i 200mila euro previsti dallo Stato, portando le risorse già disponibili a 1,5 milioni di euro. Come attestano i dati in nostro possesso esiste una stretta connessione tra la difficoltà delle donne a trovare occupazione e l’accettazione rassegnata delle varie forme di violenza. Purtroppo, anche chi ha un lavoro, non sempre percepisce uno stipendio sufficiente a consentirle piena autonomia: ancora oggi, per la stessa mansione, una lavoratrice percepisce fino al 30% in meno rispetto al collega uomo”.

Un divario che si traduce in un danno per il sistema Paese “il rilancio dell’economia italiana deve passare da un significativo incremento dei tassi di occupazione femminile, da troppo tempo bloccati al 50%. Eppure, nonostante questa consapevolezza per molte donne è inevitabile dover scegliere tra realizzazione professionale e famiglia“.

Conclude Lolli “con la pandemia la situazione si è ulteriormente aggravata, il lockdown, la chiusura delle scuole e l’impossibilità di avere il supporto dei nonni hanno fatto ricadere integralmente sulle madri la cura dei figli, costringendole a congedi dal lavoro o, addirittura, a lasciare l’occupazione. È indispensabile un cambio di mentalità, per risolvere il contingente ben vengano provvedimenti come quelli della Regione, ma occorre educare le nuove generazioni a una vera parità, che renda superflui questi interventi emergenziali”.