Leggilo in 4 minuti
Coldiretti: “Con il covid 5,5 milioni di poveri, ora pesa la guerra”
La pandemia Covid ha lasciato nel 2021 ben 5,5 milioni di italiani in una condizione di povertà assoluta sui quali oggi pesa l’inflazione generata dalla guerra in ucraina che colpisce il carrello della spesa e mette a rischio alimentare quasi un italiano su 10 (9,4%). È quanto afferma la coldiretti in riferimento ai dati del rapporto sul benessere equo e sostenibile (bes) per effetto della guerra e dei rincari energetici, che spingono l’inflazione e i prezzi dei prodotti alimentari. “È destinato ad aumentare – sottolinea la Coldiretti – il numero di quanti non riescono più a garantirsi un pasto adeguato. Tra i nuovi poveri – continua la coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate o danneggiate dalle limitazioni rese necessarie in due anni di pandemia”.
“Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche. Per arginare questa situazione serve un deciso intervento della pubblica amministrazione ed è importante l’apertura dei primi bandi per acquistare alimenti di base di qualità made in italy da consegnare agli indigenti, sui quali occorre ora accelerare utilizzando le risorse stanziate per acquistare cibi e bevande da distribuire ai nuovi poveri – sottolinea il presidente della coldiretti Ettore Prandini -. La lista dei prodotti da acquistare per distribuirli ai più indigenti va dagli omogeneizzati per l’infanzia al latte, dai salumi ai formaggi a denominazione di origine, dall’extravergine made in italy alla carne, dalla pasta al riso, dalle conserve di pomodoro ai succhi di frutta. Accanto all’intervento pubblico è cresciuta però anche la solidarietà con la Coldiretti che insieme alle realtà economiche più importanti del paese ha donato oltre 6 milioni di chili di frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometri zero, anche attraverso l’iniziativa la spesa sospesa nei mercati degli agricoltori di campagna amica”.
La Spesa Sospesa prevede la possibilità per tutti i cittadini di fare offerte per acquistare prodotti nei mercati contadini di Campagna Amica, da inviare ai civili del martoriato paese dove iniziano a scarseggiare le scorte alimentari o da donare alle migliaia di profughi che stanno arrivando in Italia. L’appuntamento con l’iniziativa della Coldiretti è sempre attiva in tutti i mercati di Campagna Amica d’Italia ed in particolare nel Mercato di Campagna Amica di Forlì, in Viale Bologna 75. I consumatori hanno la possibilità di fare una donazione libera grazie alla quale acquistare prodotti a favore della popolazione ucraina, sul modello dell’usanza campana del “caffè sospeso”, quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo.
In questo caso si tratta di frutta, verdura, formaggi, salumi e ogni tipo di genere alimentare Made in Italy, di qualità e a km zero tra quelli proposti dagli agricoltori di Campagna Amica con il supporto dei giovani e delle donne della Coldiretti. “In questo modo – commenta il presidente di Coldiretti Forlì-Cesena Massimiliano Bernabini – ogni cittadino-consumatore può contribuire direttamente all’acquisto di prodotti (ortaggi, frutta, carne, pasta, pane e biscotti) che saranno poi consegnati alle associazioni umanitarie locali, per la consegna attraverso i canali autorizzati, al popolo gravemente colpito dal conflitto”.
“Si tratta di un’azione di grande responsabilità del mondo agricolo che nei momenti di difficoltà non si tira indietro ed è abituato a fare la sua parte – commenta il direttore di Coldiretti Forlì-Cesena Alessandro Corsini – tanto più in una situazione come quella attuale in cui le misure restrittive per contenere il contagio e la perdita di opportunità di lavoro, anche occasionale, hanno aggravato le condizioni economiche anche del nostro Paese”. “Ringrazio sin da ora – conclude il presidente – per la generosità di tutte le aziende che hanno aderito a queste iniziative e il buon cuore dei consumatori che donano e doneranno, tutti uniti verso una comune solidarietà”.