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Aria di cambiamento per il Movimento Autonomista della Romagna
Il Movimento Autonomista della Romagna fondato nel 1990 dall’onorevole Stefano Servadei ha rinnovato le proprie cariche direttive, con due grandi cambiamenti ai vertici. Riccardo Chiesa, pilastro del movimento nonché, dal 2015, presidente successore del senatore Cappelli, è stato nominato presidente onorario; al suo posto Giovanni Poggiali, da anni vicepresidente. Il neopresidente Poggiali, imprenditore viticoltore in Romagna e in Toscana, già membro ventennale del M.A.R. ha dichiarato: “Col passare degli anni è sempre più evidente che la Romagna privata dell’adeguata dimensione istituzionale subisce un grave danno, e lo subisce ogni giorno che passa in questa condizione. Con il consueto rispetto delle istituzioni e di tutte le idee anche contrarie al riconoscimento della Romagna per ciò che è, noi non ci stancheremo di essere una garanzia di attenzione ai temi di maggior rilievo della nostra regione”.
E aggiunge: “Abbiamo sotto gli occhi quotidianamente quali danni faccia qualsiasi forma di centralismo. Nel solco della nostra tradizione autonomista, fieramente anti-campanilistica, possiamo onorare la storia dei nostri padri portando avanti i più ampi principi democratici e i valori che l’Europa unita si è impegnata a ispirare. La Romagna è un tassello del grande mosaico d’Italia e d’Europa, la sua voce non può essere soffocata in nome di architetture di potere locale di corto respiro”.
Grande cambiamento anche per il coordinatore regionale: Samuele Albonetti dopo 14 anni smette di ricoprire questo ruolo, in favore del faentino Fabrizio Barnabè che dichiara: “è un onore per me prendere il testimone di Albonetti, vero motore del movimento in un lungo periodo di grandi battaglie democratiche come quella per i comuni romagnoli di Montecopiolo e Sassofeltrio (prima amministrati dalle Marche) che finalmente hanno ottenuto giustizia. Il M.A.R. sotto la sua guida ha dimostrato inequivocabilmente la sua vera natura originaria, sempre al fianco delle comunità in lotta per i propri diritti spesso calpestati dal potere centrale. E se qualcuno dovesse dimenticare l’essenza profonda della Romagna, ci troverà sempre qui pronti a ricordargliela”.
Albonetti, non senza un pizzico di commozione, dichiara: “Sono felice del lavoro svolto fin ora, ma ancora di più che il M.A.R. dimostri questa capacità di evolversi, soprattutto in un periodo storico così delicato. Rimango oggi più che mai al servizio della causa romagnolista, con lo sguardo rivolto all’imminente futuro e alla svolta tutta politica che potrebbe svilupparsi nei prossimi mesi all’insegna di una Romagna sempre più unita e coesa”.
La squadra direttiva del “nuovo” Movimento Autonomista della Romagna vede quindi il neopresidente Giovanni Poggiali affiancato dal vicepresidente Francesco Scaramuzzo; il coordinatore regionale Fabrizio Barnabè, e la vicecoordinatrice Vittoria Ranieri. Alla tesoreria Bruno Castagnoli.