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Ripartono i lavori di efficientamento energetico nei viali di circonvallazione e nelle frazioni

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Dopo un periodo di sosta forzata dovuta alla carenza di materie prime, sono ripresi nella giornata di ieri i lavori di efficientamento energetico degli impianti di pubblica illuminazione nei viali di circonvallazione e nei centri urbani frazionali della città di Forlì, mediante la sostituzione di corpi illuminanti con nuovi punti a LED.

Il difficile reperimento delle materie prime incide inevitabilmente anche sull’andamento e la calendarizzazione dei lavori pubblici – spiega l’assessore Vittorio Cicognani (nella foto) – in questo caso, il cronoprogramma dei lavori ha subito un’importante battuta di arresto per ragioni indipendenti dalla volontà di questa Amministrazione e dell’azienda appaltatrice Hera Luce. Ragioni con le quali, purtroppo, tutti gli enti locali in questo periodo devono confrontarsi. Ieri, dopo circa un paio di mesi di sospensione, è ripresa a pieno ritmo l’installazione di 1136 punti luce oggetto di efficientamento energetico distribuiti nei viali di circonvallazione del centro storico (Viale V. Veneto, Viale Italia, Piazzale del Lavoro), oltre ai centri urbani frazionali di Malmissole, Durazzanino, Lega-torre, Roncadello, Villanova, Bassette, Villagrappa, Zona artigianale Quattro, San Lorenzo in Noceto e Carpena”.

Il progetto, dell’importo complessivo di 420 mila €, comporterà un risparmio energetico di 554.989 Kwh/anno, l’abbattimento del consumo energetico pari al 78,98 %, la riduzione annua di TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio) pari a 103,74 Ton/anno; la riduzione annua di emissione di CO2 pari a 223 Ton/anno e una diminuzione annua della spesa corrente per la fornitura di energia stimata in circa 110.000 €. L’elevata attenzione riservata da questa Giunta al tema dell’efficientamento energetico e a quello dell’abbattimento dei consumi in un’ottica di contenimento dei costi, autosufficienza e riduzione delle emissioni inquinanti è ancor più importante in un periodo come questo di forte instabilità geopolitica e crisi energetica” conclude Cicognani.