Giardini Musei San Domenico

Quando una città riesce a realizzare un progetto in gestazione da tanti anni, è sempre una buona notizia. Significa che, al di là del colore delle amministrazioni, l’idea era sensata. La cancellazione dell’orrido parcheggio sotto la Barcaccia del Sacripanti, l’unico, residuo gesto architettonico moderno che ancora alluda al progetto del teatro che non fu mai, è stata nei piani di tre giunte. Onore a chi l’ha infine effettuata.

Detto ciò, è chiaro che nel tempo sono cambiate le condizioni di contesto. Il prato del S. Domenico era stato pensato come un collegamento verde con il Parco Urbano, parte di una green belt del centro storico la cui leggibilità è oggi andata perduta per effetto di un auspicato ritorno in grande stile del traffico veicolare fin nella piazza maggiore.

Per i forlivesi il tema del diritto al parcheggio nel centro (da garantire a tutti, fuorché ai pochi residenti) è da trent’anni la questione cardine della rigenerazione del cuore della città. Nel frattempo, la Cina, da paese semi-sottosviluppato è diventato una grande potenza. E’ nato l’euro. C’è stata una crisi economica globale ed ora una guerra europea. E noi siamo sempre lì. Se la città è in declino, un motivo ci sarà.

Roberto Balzani

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Roberto Balzani, nato a Forlì il 21 agosto 1961, è uno storico, saggista e politico italiano. È professore ordinario di storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, Università degli Studi di Bologna. È stato sindaco di Forlì, dal 2009 al 2014 è professore ordinario di Storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell'Università di Bologna (sede di Ravenna), della quale è stato preside fra il 2008 e il 2009. Ricercatore in Storia contemporanea alla Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze dal 1992, è divenuto poi professore associato alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università di Bologna e quindi professore ordinario. Fra i suoi interessi più recenti, la storia del regionalismo e del patrimonio culturale, cui ha dedicato diversi saggi, collaborando alle iniziative promosse alla Scuola Normale Superiore di Pisa da Salvatore Settis. Fra il 1992 e il 1996 ha fatto parte del consiglio d’amministrazione della Fondazione “Spadolini – Nuova Antologia” di Firenze. E’ stato a lungo componente del consiglio direttivo della Società di Studi Romagnoli, dell’Istituzione Biblioteca Malatestiana di Cesena e dell’Ibc Emilia-Romagna. Fra le principali pubblicazioni da menzionare la ricostruzione del regionalismo culturale romagnolo fra ‘800 e ‘900 (La Romagna, Bologna, 2001, ristampata con un nuovo capitolo nel 2012); inoltre, la sintesi Storia del mondo contemporaneo, Milano, 2003 (con Alberto De Bernardi), la ricerca di storia dei beni culturali Per le antichità e le belle arti. La legge n. 364 del 20 giugno 1909 e l’Italia giolittiana (Bologna, 2003) e la cura dei Discorsi parlamentari di Carducci (Bologna, 2004). Con Angelo Varni è curatore de La Romagna nel Risorgimento (Roma-Bari, 2012). Alla sua esperienza di amministratore è dedicato il pamphlet: "Cinque anni di solitudine. Memorie inutili di un sindaco" (Bologna, 2012). E’ autore di diversi manuali di storia per le Scuole medie e i Licei.

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