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Caro bollette. Morgagni: «Il Comune privo di risposte di fronte ad una gravissima emergenza»

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Nel corso del Consiglio comunale di lunedì siamo intervenuti nuovamente sul tema dell’emergenza bollette, chiedendo all’Amministrazione quali misure straordinarie siano state adottate per far fronte all’esponenziale aumento del costo dell’energia, che non solo sta gettando nell’indigenza le fasce più deboli della popolazione ma spinge in una condizione di povertà anche ampie fasce del ceto medio, ponendo oltretutto a rischio la fragile ripresa economica e occupazionale in atto. La risposta dell’Amministrazione purtroppo non si è dimostrata per nulla adeguata alla gravità della situazione, essendosi sino ad ora limitata al solo ricorso agli ordinari strumenti sociali di contrasto alla povertà” è l’attacco di Federico Morgagni di Forlì e Co.

Invece di annunciare immediatamente lo stanziamento di risorse straordinarie per fronteggiare l’emergenza, si è addirittura fatto capire che la Giunta sta valutando tagli alla spesa per rispondere all’aumento dei costi per l’energia che anche il Comune dovrà affrontare, con estemporanei riferimenti al riscaldamento del gattile di Forlì. Tutto questo non è assolutamente accettabile. L’attuale Amministrazione ha ricevuto in eredità una consistente dotazione finanziaria, che ha la precisa responsabilità di mettere in campo per rispondere a una situazione emergenziale, che vede ormai da settimane cittadini e imprese trovarsi recapitate bollette fino a due o tre volte superiori a quelle degli scorsi anni” insiste Morgagni.

Chiediamo quindi che il Comune si attivi immediatamente su un duplice fronte. Da una parte occorre che Forlì (insieme alle altre Amministrazioni emiliano-romagnole) operi affinché Hera, in quanto società pubblica di cui i Comuni sono soci, faccia la propria parte, ad esempio destinando una parte dei dividendi al sostegno di famiglie e imprese piuttosto che alla ripartizione di utili fra i soci. Per quanto riguarda la forte emergenza sociale, chiediamo inoltre l’immediata adozione di un fondo straordinario di solidarietà -del resto rivendicato anche dalle organizzazioni sindacali e introdotto in altri Comuni- nel quale fare confluire sia risorse del Comune, che fondi acquisiti attraverso un confronto con altri attori del territorio, a partire dalla Fondazione Cassa Risparmi” conclude Federico Morgagni, capogruppo “Forlì e Co.”