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Luana Calabrò è la nuova direttrice d’Immunoterapia

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Nuova prestigiosa nomina all’Irst “Dino Amadori” Irccs. Da inizio anno ha assunto il ruolo di direttrice della Struttura Complessa di Oncologia Clinica e Sperimentale di Immunoterapia, Tumori rari e Centro Risorse Biologiche Luana Calabrò. Nata a Messina nel 1971, dopo un brillante percorso educativo che l’ha portata a diventare ematologa e successivamente a specializzarsi in oncologia, Luana Calabrò proviene dal Centro di Immuno-Oncologia (CIO) dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria Senese dove ricopriva il ruolo di responsabile per le neoplasie toraciche. La scelta della commissione Irst ha posto l’accento, oltre che sulla notevole produzione scientifica e sul curriculum professionale di Luana Calabrò, anche sull’attività didattica svolta in ambito universitario (nella foto da sinistra Giorgio Martelli, il sindaco di Meldola Roberto Cavallucci, Luana Calabro, Giovanni Martinelli).

La mia attività clinica e di ricerca è da anni proiettata sull’ambito immunoterapico, quindi ho deciso di mettere in essere l’esperienza maturata in questo settore per cercare di spingere ancora di più un campo che è in fase di forte espansione – spiega la neo direttrice – l’obiettivo principale è quello di consentire al maggior numero di pazienti possibili di beneficiare dei migliori trattamenti immunoterapici, migliorandone e potenziandone l’efficacia. Si tratta di approcci terapeutici che possono avere un utilizzo trasversale sia in ambito ematologico sia contro i tumori solidi.”

In tal senso la scelta dell’Irst – da tempo centro di riferimento nel campo delle terapie cellulari – quale nuovo ambito professionale risponde ad una concreta opportunità: “All’Irst viene effettuata una strategia terapeutica innovativa con cellule somatiche; vorrei sfruttare al massimo questo approccio cercando di elaborare regimi in combinazione con i trattamenti tradizionali o altri agenti immunoterapici, che amplifichino i risultati di efficacia clinica, migliorarne il profilo di tossicità, e possano essere estesi a più pazienti, soprattutto per colpire le neoplasie rare, come mesoteliomi (di cui la dottoressa Calabrò è tra i key opinion leader in ambito nazionale ndr), sarcomi e tumori cerebrali. Ad oggi, per queste tipologie di tumore solido, ci sono poche possibilità di trattamenti efficaci ed innovativi perché per molti anni la tendenza generale è stata quella di investire in patologie con numeri più alti”.

Un obiettivo parallelo che si pone Calabrò, forte della sua esperienza pluridecennale in formazione e dell’abilitazione per professore di seconda fascia, è di far crescere i professionisti che già lavorano in questo contesto, stringendo rapporti con gruppi di ricerca nazionali e internazionali. “Da circa un decennio svolgo attività formativa, da quando l’immunoterapia era approdata in maniera un po’ timida nella clinica e rappresentava un approccio terapeutico poco noto rispetto alla chemioterapia e alla radioterapia. Ho formato numerosi professionisti sul tema, in master e corsi universitari e anche in corsi di formazione al di fuori dell’Italia, tra cui Los Angeles e Osaka”.

Il direttore generale Giorgio Martelli commenta così il nuovo ingresso: “La dottoressa Calabrò avrà un ruolo molto importante nell’Istituto, nel proseguire le attività assistenziale e di ricerca traslazionale in ambiti che Irst, grazie all’impulso del professore Amadori, aveva già negli anni precocemente sviluppato. In particolare si tratta della terapia cellulare somatica avviata inizialmente per il trattamento del melanoma e poi per altre patologie, l’osteoncologia, i tumori rari e le patologie tumorali neuroendocrine che beneficiano della possibilità di sviluppare in Irst tutte le terapie innovative di radiometabolica”.

Per il direttore scientifico Giovanni Martinelli, “l’arrivo nel team Irst della dottoressa Calabrò permetterà un ulteriore importante sviluppo delle terapie cellulari che già sono in atto presso il nostro Istituto, incluse le CAR-T cells, dando opportunità terapeutiche e diagnostiche innovative a tutti i nostri malati affetti da patologie particolarmente difficili da curare, di solito rare. Una grandissima professionista, con notevole esperienza, che saprà portare sicuramente a favore dei nostri pazienti e di tutto il territorio il suo background di conoscenze. Sono convinto che averla tra noi rappresenti un grande passo avanti per l’Istituto, e le auguro il miglior successo”.