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Scuole di montagna: la Regione si fa carico dell’appello lanciato dai sindaci

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Prestare attenzione alle istanze dei sindaci dei Comuni di Rocca San Casciano, Portico e San Benedetto, Premilcuore, Tredozio, Civitella, Galeata, Santa Sofia, Bagno di Romagna, Verghereto e Dovadola, intervenendo, laddove di competenza, per custodire e valorizzare l’offerta e la qualità formativa delle piccole scuole di montagna”. È questo l’impegno contenuto nell’ordine del giorno presentato e discusso dal consigliere regionale della Lega Massimiliano Pompignoli, e approvato all’unanimità in una delle ultime sedute dell’Assemblea Legislativa. Il testo, condiviso da tutte le forze politiche regionali, prende spunto dall’appello lanciato nei giorni scorsi da dieci sindaci di Comuni montani della provincia di Forlì – Cesena per una scuola che “resti presidio sul territorio e sia di qualità nell’apprendimento”.

Dignità e slancio alle aree interne. Per stimolare l’insediamento di nuove imprese, favorire la residenzialità ed incentivare gli investimenti nelle zone di montagna – spiega Pompignoli – è necessario garantire il mantenimento e lo sviluppo dei servizi essenziali resi alla popolazione residente. Se l’offerta di quest’ultimi diventa debole ed insufficiente, la permanenza delle comunità in questi luoghi è inevitabilmente compromessa. In particolare, l’inadeguatezza dell’offerta formativa e il venir meno dei presìdi scolastici aumentano i disagi degli studenti e quelli delle famiglie residenti, fino ad indurle ad abbandonare i Comuni montani per spostarsi più a valle”.

Il miglioramento ed il potenziamento delle piccole scuole di montagna sono dunque elementi fondamentali per garantire un futuro a questi territori. L’approvazione di questo ordine del giorno, nato dal grande senso di responsabilità degli amministratori locali di questi luoghi, si pone come obiettivo quello di promuovere la qualità dell’apprendimento, azzerare le diseguaglianze tra zone di città e zone di montagna prendendo coscienza del valore dell’esperienza educativa e dell’importanza della scuola come riferimento sociale ed identitario di una comunità montana” conclude Pompignoli.