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Il progetto “In-vulnerabili” continua con le iniziative nelle scuole

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Ultimo aggiornamento:

Nonostante la società contemporanea si confronti ormai quotidianamente con gli effetti devastanti della violenza, in particolare quella perpetrata nei confronti delle donne, questa realtà risulta tuttora scarsamente riconosciuta, sottostimata, erroneamente interpretata e spesso oggetto di giudizio negativo, di intolleranza ed insofferenza.
Contrariamente a quanto si possa pensare, l’aggressività e la violenza sulle donne non origina soltanto dagli angoli bui della psiche e dagli impulsi patologici dell’individuo, ma rappresenta l’esito di una civiltà che pare non essere in grado di superare un’arcaica visione del mondo basata sulla disuguaglianza di genere.

Il gruppo di progetto “IN-vulnerabili” con il patrocinio dell’Ausl della Romagna, ha offerto nuovamente alle scuole secondarie di secondo grado della provincia di Forlì-Cesena, un momento di riflessione sul tema, con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto e alla valorizzazione delle differenze e delle peculiarità.
Alberto Ausoni, docente di Storia dello Spettacolo e di Storia della Musica e del Teatro presso l’Accademia di Belle Arti di Torino, attraverso il racconto silenzioso affidato alle arti visive, ha guidato oggi gli studenti di alcune classi del Liceo Classico G.B. Morgagni di Forlì riuniti presso la Sala Icaro, lungo un percorso di conoscenza e riflessione in merito alla violenza agita sulle donne, alle basi storiche e filosofiche del fenomeno, alle espressioni di sofferenza, marchiate spesso da senso di vergogna che annienta la forza di narrare il proprio vissuto e che spesso sono di difficile lettura ed interpretazione.

L’incontro, introdotto da Marco Lega, è stato seguito con interesse e partecipazione attiva da parte sia degli studenti sia del corpo docente. L’evento verrà riproposto “online” il 10 dicembre alle altre scuole secondarie di secondo grado della provincia di Forlì-Cesena che hanno aderito all’invito del gruppo di progetto.