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Forlì&Co: “Un altro polo commerciale di cui la città non ha alcun bisogno”

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Fin dalla sua entrata in carica, l’Amministrazione Zattini si è caratterizzata per la macroscopica contraddizione fra le promesse di valorizzazione del commercio di prossimità, di interruzione della proliferazione delle grandi strutture di vendita e di riduzione del consumo del suolo e una realtà fatta di continue varianti per l’apertura di nuovi poli commerciali e di un sistematico sforzo per autorizzare il massimo numero di espansioni edilizie prima dell’1 gennaio 2022, quando entrerà in vigore la normativa regionale che le impedisce sino a quando il Comune non avrà approvato il nuovo Piano urbanistico generale (il cui iter al momento nemmeno risulta avviato)” si legge in una nota dei consiglieri di Forlì&Co. Giorgio Calderoni (nella foto) e Federico Morgagni.

È in questo contesto – continua la nota – che va inquadrata la discussione svoltasi in Consiglio comunale sull’approvazione di un accordo territoriale con la Provincia, premessa per un successivo accordo con un privato che ha manifestato interesse per realizzare nei pressi dell’ospedale Morgagni Pierantoni tre superfici di vendita per circa 2.500 mq di superficie. Nel corso della discussione, siamo intervenuti per evidenziare l’iter confuso e pasticciato del provvedimento, che è stato presentato senza nemmeno chiarire se vi sia un accordo sui suoi contenuti con la Provincia (che pure dovrebbe a suo volta approvarlo e che già aveva formulato osservazioni critiche), se e quando l’atto verrà discusso in Consiglio provinciale e addirittura se il privato proponente abbia presentato ad oggi una sua proposta di accordo operativo. Nessuna di queste domande ha avuto risposta dall’Assessore Mezzacapo e, allo stesso modo, nessuno ha capito le ragioni di un iter frettoloso e forzato, quando ben più logico sarebbe stato valutare tutta la questione in un ragionamento complessivo insieme al nuovo Pug“.

Nessuna rassicurazione è stata altresì fornita sulle evidenti criticità della delibera, a partire dal fatto che si va a rendere commerciale un polo classificato come ospedaliero e che in futuro avrebbe potuto invece essere utilizzato per nuove strutture del complesso Morgagni-Pierantoni. Si tratta di una decisione imprudente in una fase nella quale il progressivo invecchiamento della popolazione e l’esperienza del Covid rendono invece prioritario il potenziamento della rete delle strutture sanitarie. Il silenzio ha rappresentato la risposta anche ad un’altra questione fondamentale, ossia chi debba essere servito dal nuovo polo commerciale, stante la situazione di assoluta saturazione dell’offerta nel contesto forlivese. Il nostro territorio è già caratterizzati da una eccessiva presenza di insediamenti distributivi che ne pone a repentaglio i margini di sostenibilità. Invece di “assicurare dinamismo al settore delle attività commerciali”, come dice la Giunta, la nuova variante al massimo potrà assicurare il dinamismo del settore del cemento” insistono Calderoni e Morgagni.

Il terzo tema di fondo è quello della viabilità, particolarmente delicata in un’area (via del Partigiano) che attualmente è già gravata da disagi, congestione, inquinamento, e che per di più rappresenta una via primaria di accesso all’ospedale. Sebbene anche la Provincia avesse messo in discussione le stime fornite dal Comune sull’impatto del nuovo polo in termini di viabilità chiedendo approfondimenti, non sembra che la Giunta si sia curata minimamente del problema. Da ultimo abbiamo denunciato gli effetti che questa variante rischia di provocare su tutto il territorio della valle del Montone, colpendone duramente la struttura commerciale e contribuendo ulteriormente al depauperamento demografico dell’Appenino. Di fronte a tutte queste confutazioni l’Assessore Mezzacapo e la Lega non hanno nemmeno tentato di imbastire una risposta o fornire qualche spiegazione, rifugiandosi nella solita propaganda. Tuttavia specchio della confusione presente fra le loro fila è stata la totale contraddittorietà degli interventi che si sono succeduti: mentre alcuni consiglieri leghisti rivendicavano in maniera smodata i meriti della Giunta per una delibera accreditata di effetti miracolistici per lo sviluppo della città, altri loro colleghi di partito sostenevano l’esatto contrario, bollando la variante come una sgradevole eredità della Giunta precedente assunta obtorto collo dall’attuale maggioranza. Purtroppo, nonostante tutto, la delibera è stata approvata a maggioranza. Tuttavia la battaglia non finisce qui. La palla passa ora alla Provincia, chiamata per legge ad approvare con il Comune di Forlì un apposito accordo territoriale in merito alla variante in oggetto. Intendiamo quindi seguire con attenzione il proseguimento di questo iter, facendo tutto il possibile per sensibilizzare i cittadini, il quartiere di Vecchiazzano, le associazioni economiche e la stessa Provincia per impedire l’approvazione di un atto dannoso per tutti i forlivesi” concludono i consiglieri di Forlì e Co.