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Europa Verde: “Ancora supermercati, altro cemento, nuovi procedimenti dubbi”

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La Giunta di destra di Forlì è spasmodicamente impegnata a far costruire nuovi centri commerciali, nuovi capannoni, nuove operazioni immobiliari e a farne le spese sono come sempre le imprese già esistenti e il nostro territorio. Nulla li ferma e per farlo ricorrono alle interpretazioni più fantasiose delle leggi vigenti. Dopo aver dato il via libera poco più di 2 mesi fa ai 57 ettari di nuovi insediamenti residenziali e commerciali ecco che approda oggi in Commissione consiliare l’avvio della cementificazione di altri 137.126 mq di terreno agricolo nel polo ospedaliero di Vecchiazzano, tra la via Forlanini e la via del Partigiano. Sono previsti 4 comparti per un totale di 48.000 di superficie fondiaria con 28.232 di superficie utile di cui 19.265 per capannoni con supermercati e altre attività che, a detta della documentazione comunale sarebbero ben supportate dalla viabilità esistente e da quella in programma” è l’attacco di Alessandro Ronchi e Cristina Mengozzi di Europa Verde Forlì-Cesena.

La superficie impermeabile – continuano – si aggira sugli 86.000 mq ma il documento con cui si pretenderebbe di superare la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) si limita ad affermare che si dovrà assicurare l’invarianza idraulica, un artificio in uso da tempo per continuare a consentire l’impermeabilizzazione dei suoli con la conseguente messa in crisi della rete di scolo delle acque meteoriche e dei relativi allagamenti. L’Amministrazione precedente aveva pensato bene nel 2017 di inserire una media struttura commerciale da 2500 mq anche dentro al polo ospedaliero, ma la Provincia ha prescritto la stipula di un Accordo di Programma per superare il contrasto con la pianificazione sovraordinata e quindi, nonostante il POC sia scaduto da mesi, il Comune ha pensato bene di chiedere ai privati di manifestare il proprio interesse alla attuazione… delle previsioni decadute. Riteniamo profondamente sbagliato consentire l’inserimento di una media struttura di vendita nell’area ospedaliera del Pierantoni, perché genererebbe traffico che congestionerebbe e ne rallenterebbe la fruizione (ricordiamo anche le ambulanze) e sottrarrebbe spazio prezioso per future espansioni delle attività più legate alla salute“.

Per sbloccare l’area, occorre prima un Accordo di Programma fra enti, da approvarsi nei consigli sia comunale sia provinciale, e successivamente una variante urbanistica e un accordo operativo con il privato, per poi attuare un PUA, per passare attraverso una convenzione, per rilasciare poi i permessi di costruire: un intricata selva di adempimenti di cui non si ritrova traccia nella legislazione vigente, ma sembra proprio che sia da far partire assolutamente in questi ultimi 10 giorni, evidentemente lavorando Natale e Santo Stefano e domeniche compresi. La fantasiosa interpretazione degli articoli 3 e 4 della Legge urbanistica regionale avrebbe l’unico scopo di costruire tutte le aree del comparto che sono destinate invece a tornare inedificabili dal 1° gennaio 2022: ciò è rivelato dagli atti compiuti dal Comune, che ignora che la presentazione di proposte di accordi operativi da parte di privati può essere consentita solo per interventi immediatamente attuabili mediante permessi di costruire convenzionati o attraverso PUA da concludersi entro il 31 dicembre 2021” insistono gli esponenti dei Verdi.

Occorre osservare che mentre il privato investitore ha chiesto l’avvio di un solo comparto per il supermercato da 2500 mq, un albergo ed altre attività terziarie, il Comune sta proponendo l’accordo di programma per tutti i 4 comparti al fine di mantenere l’edificazione anche in quelli nei quali nessuno ha manifestato interesse. E per farlo il Comune sta forzando oltremodo i tempi e non si vergogna neppure ad ammettere che il 25 novembre ha sollecitato la Provincia a “darsi da fare”. Sarebbe interessante che venisse spiegato di quale tipo di procedimento tutto ciò fa parte. Abbiamo più volte dichiarato che la legge urbanistica regionale, che si pretenderebbe volta allo “zero consumo di suolo”, altro non è che un penoso tentativo di continuare a riempire di cemento la Regione, ma quello che viene messo in atto da questa giunta a Forlì è evidentemente molto peggio. Tutto questo in barba alla promessa di intervenire sull’emergenza climatica valutando l’impatto di ogni delibera comunale in tal senso: solo penose bugie, offensive per i tanti giovani che a Forlì come in tutto il Mondo manifestano per richiamare i decisori politici ad azioni concrete per salvare il nostro futuro” concludono Ronchi e Mengozzi.