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Stessa spiaggia stesso presidente

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Pochi giorni fa è stato eletto dai soci il presidente della Cooperativa stabilimenti balneari di Cesenatico. Saranno dunque 24 gli anni consecutivi di Simone Battistoni con questa carica dopo la sua ennesima rielezione. Battistoni ricopre infatti questo ruolo fin dal 2000 avviandosi così a ricoprire il suo nono mandato consecutivo. Se aggiungiamo poi gli anni in cui è stato consigliere dell’assemblea dei bagnini, il tempo trascorso nel direttivo balneare cesenaticense è trentennale.

Battistoni, a scanso di equivoci, è votato democraticamente dai soci ed è pure bravo ma allo stato dei fatti sembra essere l’unico bagnino su 120 a poter ricoprire questa carica. Ciò significa che la Coop bagnini è povera di dirigenti alternativi? Sembrerebbe proprio così. Come già detto non è illegittimo il suo “reincarico al quadrato” ma mostra una chiara deficienza della cooperativa bagnini nel garantire un salutare ricambio generazionale dei quadri dirigenziali. Non è certo un dettaglio per chi ha un minimo di lungimiranza. Non sono quindi in dubbio le capacita di Battistoni e tantomeno la serietà con cui svolge il ruolo di presidente dei bagnini ma pur auspicando ad un presidente, quando bravo, in carica una decina d’anni, dal 2000 ad oggi, una cooperativa in grado di rigenerarsi, ne avrebbe eletto almeno un paio e magari ieri il terzo per il mandato che si concluderà a fine 2024.

Ma non è andata così. Questa situazione ha molte spiegazioni discutibili ma un paio sono lampanti: sul Resto del Carlino pochi giorni fa Battistoni affermava: “Ho inviato a tutti i soci un invito a candidarsi alla presidenza della cooperativa” quando sarebbe bastato rinunciare a candidatura determinando così un auspicabile ricambio dirigenziale. La seconda motivazione di questo mancato ricambio è strettamente legata alla prima ed è nel regolamento, dal sapore medioevale, che i bagnini si sono dati: non è infatti previsto un limite di mandati per i consiglieri dell’assemblea e ci mancherebbe visto che non lo è neppure per quello di presidente. La rigenerazione quindi, da regolamento, non è certo agevolata, anzi, e il risultato è prevedibile: stessa spiaggia, stesso mare e stesso presidente. Se mai un giorno Battistoni dovesse rinunciare alla sua candidatura di “capo dei bagnini” è molto probabile che gli stabilimenti balneari rimarranno chiusi, la spiaggia di Cesenatico diventerà interamente libera e verrà abolito pure il Natale.