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Elezioni di quartieri: i commenti politici con polemiche annesse

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Più di 6.500 votanti alle elezioni di quartiere. Una risultato positivo, una vittoria della partecipazione. La domenica di elezioni si è conclusa con la notizia più bella: hanno votato il 20% in più rispetto alle elezioni del 2015. 276 candidati per 21 quartieri era già, al momento della presentazione delle liste, un dato confortante della voglia di partecipazione dei forlivesi sul tema dei quartieri. Ringrazio coloro che si sono resi artefici dell’obiettivo raggiunto, dall’assessore Cintorino che, assieme all’Amministrazione comunale e ai quartieri, si sono resi protagonisti della nuova riforma e ai tanti volontari che si sono resi disponibili perché i seggi fossero tutti aperti. Infine ai tanti candidati eletti, confermati o alla prima esperienza, faccio un grande in bocca al lupo” è il commento di Albert Bentivogli consigliere comunale e segretario forlivese Lega.

Prima di tutto voglio ringraziare i volontari ai seggi e le 6553 cittadine e cittadini forlivesi –commenta Maria Teresa Vaccari, segretaria comunale del PD Forlìche in una soleggiata domenica di autunno hanno scelto di mettersi in fila per andare a votare i propri rappresentanti di quartiere. Non deve stupire, ma anzi conferma quanto il Partito Democratico ha sempre sostenuto: la comunità forlivese crede nella partecipazione dal basso e ha una solida tradizione di volontariato e cittadinanza attiva. Il sindaco Zattini e l’Assessora Cintorino per oltre un anno – prosegue Vaccari – hanno ripetuto pubblicamente, davanti ai rappresentanti dei quartieri e in consiglio comunale, che i comitati di quartiere erano inutili perché poco rappresentativi, dimostrando scarsa conoscenza di 60 anni di storia cittadina, e hanno tentato di proporne la sostituzione con poche nomine politiche, come se il senso della partecipazione si potesse infondere dall’alto. Dopo questa proposta irricevibile, da luglio 2020, si è attivata una grande mobilitazione da parte dei comitati uscenti e dei gruppi consiliari di minoranza – afferma la segretaria dem – che è stata determinante nell’approvazione di un regolamento che, pur con alcune criticità che domenica sono emerse chiaramente, ha preservato alcuni principi cardine: elettività, rappresentanza territoriale e apartiticità. La risposta positiva della nostra comunità – è la riflessione di Vaccari dopo il risultato delle elezioni di quartiere – è anche il risultato di questa azione di sensibilizzazione che ha tenuto viva l’attenzione per oltre un anno su un tema che i forlivesi hanno sempre avuto a cuore, ma che nel 2015 ha pagato lo scotto dell’abolizione delle circoscrizioni che per decenni erano state un punto di riferimento e coordinamento essenziali per i quartieri, che andavano rafforzati e sostenuti, non dimezzati e ridisegnati, disorientando molti cittadini che domenica hanno scoperto al seggio che il loro quartiere era cambiato”.
Ora lo sforzo di tutti, a partire dall’amministrazione, deve essere rivolto – conclude la segretaria del PD Forlì – a mettere in condizione i 21 comitati di lavorare per prendersi cura del proprio quartiere, per promuovere il senso di comunità e la cittadinanza attiva, per farsi interpreti attivi delle esigenze dei cittadini, per valorizzare le tante realtà di associazioni e volontariato che arricchiscono il tessuto sociale della nostra città, attraverso i 167 rappresentanti eletti a cui va il nostro ringraziamento e il più sincero augurio di buon lavoro”. Per il Gruppo Dem in Consiglio Comunale si tratta di una “bella risposta di democrazia e partecipazione civica alle elezioni di quartiere in un periodo particolarmente difficile. Come prevedibile, purtroppo, sono emerse le criticità che abbiamo segnalato e tentato di correggere nel regolamento, ad esempio gli anomali ritagli dei confini dei quartieri che l’amministrazione ha proposto (un caso su tutti l’attribuzione della via Cangini al quartiere Cà Ossi anziché San Martino in Strada). Ad ogni modo va un sentito ringraziamento ai Comitati uscenti, visto altresì il loro sostegno alla comunità anche nella fase più buia della pandemia, a chi ha permesso che si potesse votare, ai tanti ed alle tante candidate. Ribadiamo il nostro impegno a favore di una vera partecipazione dal basso nella costruzione dell’azione amministrativa e con questo rivolgiamo il nostro augurio di buon lavoro agli eletti”, concludono i Consiglieri del Partito Democratico.

ItaliaViva Forlì nel ringraziare i 6.553 cittadini che domenica si sono recati alle urne per eleggere i componenti dei nuovi Comitati di quartiere, augura un buon e proficuo lavoro a tutti gli eletti. Non manca però di fare una riflessione circa la partecipazione dei cittadini al voto che, seppur più ampia rispetto alle elezioni del 2015, non può essere soddisfacente – dice la coordinatrice provinciale Sara Biguzzi dopo il risultato delle elezioni di quartiere – per questo vogliamo porre l’attenzione sugli oltre 110 mila concittadini che non hanno votato. I nuovi Comitati, ridotti a 21 in applicazione del nuovo Regolamento dei Quartieri recentemente approvato dal Consiglio Comunale, hanno una grandissima sfida: far comprendere ai cittadini che la chiave vincente per una Forlì più inclusiva e bella è il senso di comunità, di appartenenza e di inclusione“.

Le elezioni di quartieri ci consegnano indicazioni importanti sullo stato di salute del sentimento civico e della partecipazione democratica nella nostra città. Il primo dato che emerge è che nonostante la deliberata insufficienza della campagna informativa del Comune i cui riflessi si sono palesati purtroppo anche ieri con decine di elettori che hanno scoperto all’ultimo minuto in quale quartiere fossero finiti dopo la revisione dei confini, o quale fosse l’ubicazione del loro seggio- alla fine oltre 6500 forlivesi si sono recati a votare, a riprova dell’attenzione e della sensibilità della nostra comunità per questi organismi. Questa è già di per sé una risposta significativa agli amministratori del Comune, che hanno tentato per mesi di cancellare il carattere elettivo dei quartieri per trasformarli in “direttivi” di emanazione politica. Sono stati i quartieri medesimi, insieme ai consiglieri di opposizione, a condurre un’intensa battaglia grazie alla quale, infine, si è riusciti a salvaguardare il doveroso principio dell’elettività popolare di questi organismi, assicurando che si mantenesse fra elettori ed eletti quel prezioso legame di rappresentanza rispetto ai bisogni della comunità locale, elemento decisivo per l’esistenza di comunità coese e civili, aperte ed inclusive. Tale legame esce da queste votazioni ulteriormente rafforzato dal momento che sono stati gli stessi candidati, insieme a tanti cittadini, ad essersi caricati sulle spalle lo sforzo di surrogare, con passione e volontà civica, il lassismo e l’insufficienza comunicativa del Comune. In definitiva, dunque, l’azione dei quartieri per difendere la propria identità ed esistenza ha trovato nel voto di ieri una volta di più la propria legittimazione. A questo punto è compito del Comune fornire a questi organismi partecipativi spazi e strumenti di espressione e sviluppo. Chi ci amministra ha il preciso dovere di mostrare elevate capacità di ascolto e di apertura nei confronti di questo patrimonio di quasi 170 cittadine e cittadine che sono pronti ad impegnarsi in prima persona per la loro comunità, traendo forza dalla rappresentanza e dal contatto diretto con le persone che vivono, abitano e lavorano nel territorio. “Osare più democrazia”, è la via maestranza per accogliere le proposte e le istanze dei quartieri e di chi li anima come preziosa energia vitale per il progresso e lo sviluppo della nostra città” è il commento di Federico Morgagni, capogruppo Forlì&Co.

È stata negata, in punta di diritto, dal capogruppo del Pd Alemani l’informativa predisposta dall’Assessore con delega al decentramento, Andrea Cintorino, sull’esito delle elezioni dei comitati di quartiere di domenica 24 ottobre. Un atto che ci lascia sbigottiti e che testimonia la natura strumentale, polemica e divisoria del modo di porsi e fare politica del capogruppo del Partito Democratico Soufian Alemani. D’intesa con i nostri uffici e per dare maggiore risalto ai risultati di ieri, avevamo predisposto una semplice e neutra comunicazione istituzionale per rendere noto alla città e agli organi di stampa il numero degli aventi diritto al voto, i votanti, il totale degli eletti, la percentuale di voto rapportata con quella del 2015, l’aumento della partecipazione e il successo degli scrutini. Numeri reali, oggettivi, che non hanno padrone politico e che riconoscono il lungo e proficuo dibattito di questi mesi per l’adozione del nuovo regolamento sui quartieri. Si trattava di dare la giusta e meritata importanza, attraverso l’evidenza dei dati, ai valori della partecipazione e del decentramento che guidano la nostra democrazia e che stanno alla base dello spirito di servizio di centinaia di forlivesi. Ma non solo – conclude l’assessore Andrea Cintorinoin quella che il capogruppo Alemani ha definito una comunicazione inopportuna, era contenuto un corale ringraziamento a tutti i volontari, i dipendenti e i funzionari del Comune di Forlì che hanno reso possibile la giornata di ieri con le elezioni di quartiere. Di tutto questo, a suo supremo e insindacabile giudizio, non era il caso perdere del tempo in consiglio comunale. Noi invece crediamo il contrario. Crediamo che prima delle arringhe di Alemani e del Pd, ci sia l’evidenza l’importanza di un successo che nasce dal civismo e dalla voglia di mettersi in gioco per la propria comunità”.

«Dispiace che l’assessora a fronte della bella occasione di partecipazione e civismo preferisca polemizzare inutilmente, in quanto la smentiscono i fatti: è sufficiente leggere il verbale d’aula per prendere atto dell’infondatezza delle sue dichiarazioni. L’assessora, nonostante i nostri inviti a rendere la sua informativa ed aprire il dibattito in Consiglio, ha preferito, nella sua libera scelta, di lasciar proseguire i lavori dell’aula, evidentemente già pronta a fare uscire un comunicato di inutile polemica; la sua goffa uscita tradisce il nervosismo per una partecipazione al voto evidentemente inattesa che ha sancito una volta di più quanto forte sia il legame tra i forlivesi ed i comitati di quartiere e quanto assurda fosse la proposta dell’Amministrazione di sostituire l’elettività dei comitati di quartiere con una nomina politica dei gruppi consiliari». si legge in una nota del Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Forlì.

Le elezioni di Quartiere sono state un inno alla democrazia e alla politica al servizio del bene comune, partendo dalla concretezza delle esigenze della gente, lontano da sterili contrapposizioni”. Lo affermano i consiglieri della Lista civica Forlì Cambia, Elio Dogheria (capogruppo), Loris Ceredi, Elena Morra e Maria Teresa Rinieri, nel commentare l’esito delle votazioni svoltesi domenica 24 ottobre a Forlì, per eleggere i componenti dei 21 Comitati di Quartiere così come delineati dal recente riassetto voluto dall’Amministrazione.
Gli esponenti di Forlì Cambia aggiungono: “È stato un vero piacere vedere candidarsi ben 275 cittadini, per arrivare ad eleggerne complessivamente 166, a cui auguriamo buon lavoro. Un grande grazie va rivolto ai tanti volontari e ai dipendenti comunali, impegnati per diverse ore di domenica nel garantire il funzionamento dei seggi. E’ inoltre molto positivo registrare un incremento dei votanti del 30% rispetto alle elezioni del 2015, 6.553 cittadini contro i 5.032 della tornata precedente, a dimostrazione che il nuovo assetto dei Comitati, ridotti numericamente a 21 dagli oltre 40 di prima, è stato apprezzato dalla gente”. Secondo i 4 consiglieri “sono segnali importanti di partecipazione. Il compito del Comune è ora quello di coinvolgere adeguatamente tali organi nelle decisioni relative ai loro territori di competenza. Va fatto per non deludere tale genuino impegno, nella consapevolezza che così crescerà la partecipazione della cittadinanza e questo sarà un bene per la città”.