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Al via il progetto Aics “Sport di squadra”
Sport gratuito e qualificato per i bambini delle scuole dell’infanzia e primarie degli istituti comprensivi 4 e 7 di Forlì che, dai primi di ottobre 2021, beneficiano del progetto AiCS “Sport di squadra”, volto a favorire la pratica motoria tra bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni: a garantire le attività sportive, nell’ambito dell’orario scolastico sarà il personale sportivo qualificato dell’Associazione italiana Cultura Sport, tra i primi enti di promozione sportiva del Paese che, solo in provincia di Forlì-Cesena, conta decine di istruttori sportivi formati e qualificati.
Nel dettaglio, si tratta di 21 ore di attività motoria settimanali, da settembre scorso ad aprile prossimo, per il coinvolgimento totale di 500 studenti dei due istituti, e ben 21 classi coinvolte. Nel dettaglio, il piano delle attività sportive coinvolgerà: per l’Istituto 7 “Carmen Silvestroni”, tutte le classi della scuola primaria “Matteotti”, le 4 sezioni dei bambini di 4 e 5 anni della scuola d’infanzia “Lucertola Blu” e le 2 della materna “La Rondine”; e per l’istituto 4 “Annalena Tonelli”, 4 classi dalla 1° alla 4° della primaria “Dante Alighieri”, e classi sempre dalla 1° alla 4° della primaria “Manzoni” e due sezioni della scuola d’infanzia “Manzoni”. Quattro in tutto gli istruttori impegnati, operatori sportivi AiCS tutti laureati in Scienze motorie: Lucrezia Calò e Andrea Mengozzi all’Istituto comprensivo 7, Nicola Panzavolta e Riccardo Bondi all’Istituto comprensivo 4. Saranno loro a inserirsi nell’ora di attività motoria di norma gestita dagli insegnanti o in accordo con associazioni del territorio, e a garantire attività sportive adeguate alle età degli studenti: dalla psicomotricità per i più piccoli agli sport di squadra per i grandi.
Il progetto “Sport di squadra” è finanziato dal Dipartimento allo sport presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e gode del patrocinio del Miur, il Ministero dell’Istruzione, e si pone tra i suoi obiettivi anche quello del coinvolgimento e della formazione degli studenti universitari del territorio, secondo un’ottica di formazione e pari opportunità. Se con le scuole coinvolte, AiCS attiva fin da ora un “patto educativo” perché l’attività motoria rientri tra le attività scolastiche educative irrinunciabili, con gli operatori sportivi parte un “patto di formazione” perché i giovani del territorio possano trovare nello sport di base un valido ambito di crescita professionale.
“La pandemia ha insegnato al mondo un modo nuovo di vedere lo sport, da considerarsi sempre di più politica pubblica, come la scuola o la sanità – commenta la presidente di AiCS Forlì-Cesena Catia Gambadori -. Lo sport, fin da bambini, è una leva importante di educazione, socialità, benessere ed è corretto che fin dalle scuole dell’infanzia sia garantito da operatori qualificati e rafforzato. Sogniamo una scuola in cui l’attività motoria non sia relegata a una sola ora settimanale: oggi mettiamo un seme nel nostro vaso grazie al finanziamento del Dipartimento per lo Sport. Spero che nel futuro questa sia la normalità”.
Sulla stessa linea il vice sindaco di Forlì Daniele Mazzacapo e l’assessora alla Scuola Paola Casara: “L’emergenza pandemica ha lasciato danni tangibili sia nel settore sportivo che tra i giovanissimi. Portare lo sport come politica pubblica e come educazione all’inclusione e alla socialità nelle scuole è una scelta giusta e la strada corretta per fare dell’attività motoria una vera leva sociale. Il coinvolgimento delle famiglie, poi, offre ai nostri piccoli il sostegno di cui hanno bisogno”.
“Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di AiCS perché servono competenze e persone qualificate per educare i piccoli attraverso lo sport – aggiungono le dirigenti scolastiche dell’Ic4 e dell’Ic7, Anna Starnini e Nadia Mastroianni -. Il progetto sarà una leva importante per avviare i bambini all’attività motoria ma anche per insegnare loro a conoscere il proprio corpo e a fare gruppo dopo i mesi di isolamento e di didattica a distanza”.
Al termine del progetto, i bambini e le loro famiglie saranno coinvolte in un grande evento pubblico sportivo, rivolto anche alla cittadinanza – ancora nell’ottica di inclusione ed educazione allo sport quale pratica educativa e “naturale”. Alle scuole coinvolte, infine, il progetto garantisce anche attrezzature sportive adeguate all’offerta formativa proposta: le classi sono state quindi già dotate di attrezzi adatti al gioco sport, che rimarranno in dote ai due istituti comprensivi.