Riceviamo e volentieri pubblichiamo la segnalazione di un cittadino forlivese.
«Qualunque utente fosse transitato dalle scorse settimane fino a questa mattina avrebbe potuto notare una importante chiazza d’acqua che allagava parte della carreggiata. L’anomalia mi ha consigliato di chiamare il numero della Global Service delegata alla sicurezza delle strade ed una cortese funzionaria ha registrato i miei dati con la promessa di informarmi sugli sviluppi della richiesta di intervento. Nel pomeriggio sono stato ricontattato dalla stessa addetta che mi confermava l’esistenza di una fuga d’acqua sotto il manto stradale, benchè rimandandomi alle competenze relative all’azienda Hera fornendomi il numero al quale avrei dovuto chiamare. Già l’atteggiamento e la procedura mettevano a dura prova la volontà civica del sottoscritto di trovare una soluzione ed obtorto collo ho composto il numero di Hera per parlare con un altra funzionaria che mi assicurava un intervento entro la giornata.
Trascorsi due giorni dalla mia denuncia stamani sono passato sull’incrocio e la pozzanghera con la perdita d’acqua continuava la sua fuoriuscita con tutti i pericoli connessi sia con la scivolosità dell’asfalto, soprattutto per scooter e biciclette, sia per la stessa stabilità della sede stradale laddove non si sapesse da settimane dove l’acqua continuava ad infiltrarsi, senza parlare dello spreco di migliaia di litri di preziosa acqua potabile che come tutti sanno a Forlì costa più del Sangiovese.
Due considerazioni: la prima di natura organizzativa. Appare inconcepibile ed anche irritante che una azienda che si occupa di sicurezza stradale debba demandare alla volontà del privato cittadino ed alla sua paziente onestà le comunicazioni con un altra azienda di servizi del territorio, senza valutare quali pericoli possano derivare da un siffatta improvvida decisione.
La seconda riguarda lo spreco di risorse idriche laddove viene da chiedersi se detti eccessi non siano altrettanto addebitati agli utenti i quali come già detto pagano delle tariffe esose per i consumi di acqua grazie anche ad un incomprensibile ed atavico monopolio consegnato ad Hera che peraltro, come avviene per altre municipalizzate, non concede un quantità di acqua procapite gratuita per uso alimentare ma bensì applica delle tariffe con incremento al consumo ma sempre onerose poi di contro si permette il lusso di sprecare migliaia di litri di acqua erogati inutilmente per settimane. Nell’augurarmi di non dover sopperire in futuro ad inaccettabili discrasie comunicative tra aziende, spero che in un prossimo futuro si riporti in discussione il monopolio della distribuzione idrica ad esclusivo monopolio di Hera».
Raffaele Acri