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Effettuata all’ospedale di Forlì, per la prima volta in Romagna, l’arterializzazione del circolo venoso

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Effettuata per la prima volta in Romagna nella sala angiografica dell’ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì in collaborazione tra la Chirurgia Vascolare di Forli-Cesena, diretta da Giorgio Turicchia e la Radiologia Interventistica di Forlì, diretta da Emanuela Giampalma (direttrice ad interim anche di Cesena), una procedura di arterializzazione del circolo venoso superficiale del piede. L’èquipe che ha eseguito con successo la procedura era composta da Gabriele Testi, da Tania Ceccacci (Chirurgia Vascolare di Forlì- Cesena) e da Enrico Petrella (Radiologia Interventistica di Forlì).

«Questa procedura – spiega Gabriele Testi – rappresenta l’ultima possibilità di salvataggio d’arto nei pazienti con ischemia critica degli arti inferiori cosiddetti “no option”. In questi pazienti non è possibile una rivascolarizzazione diretta delle arterie del piede, endovascolare o chirurgica, in quanto tali arterie sono totalmente ostruite dalla malattia aterosclerotica. Tale tecnica, estremamente innovativa e complessa, consiste nel congiungere attraverso uno stent ricoperto la vena safena ad una arteria tibiale per via totalmente percutanea. La tecnica è stata solo recentissimamente introdotta nell’armamentario terapeutico e sono stati attualmente descritti solo due casi in letteratura».