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Festival Voci Nuove. Casa Civica: «Scarse informazioni e minoranza esclusa»

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Domenica primo agosto si è svolta a Castrocaro Terme la finale registrata del Festival Voci Nuove con modalità che hanno indotto il Gruppo di Casa Civica ad esprimere alcune perplessità sulla considerazione dell’evento da parte dell’Amministrazione del comune romagnolo: “Comprendiamo le limitazioni imposte dalla pandemia, tuttavia crediamo che una manifestazione così importante si sarebbe potuta gestire politicamente con un coinvolgimento del paese ben oltre la lotteria degli scontrini per aggiudicarsi un biglietto. A Castrocaro nulla, neppure un semplice allestimento, ha annunciato l’evento in corso o celebrato la sua prestigiosa storia, così come è stata trascurata un rispettosa informazione nei confronti della cittadinanza.

Con discutibile gusto istituzionale non è stato proposto neppure un singolo invito per la minoranza consigliare, mentre la presenza della maggioranza politica pare fosse ben nutrita. Occorre ricordare allora che il Festival, marchio di proprietà comunale, è da sempre occasione di unità e che il Consiglio intero esprime la totalità dei cittadini. Invece la Tonellato non rappresentava la maggioranza degli elettori neppure al momento della sua nomina e siamo preoccupati che questo atteggiamento egocentrico finisca per strumentalizzare le eccellenze della comunità penalizzandole”.

I consiglieri Vallicelli, Ferrini e Tassinari rivolgono quindi l’attenzione al futuro: “Ci auguriamo che il Festival Voci Nuove nei prossimi anni possa avere una ricaduta sul territorio maggiore di quella riscontrata ad oggi, ma soprattutto ci appelliamo all’amministrazione uscente per avviare subito un dibattito responsabile e trasparente sulla continuità da garantire all’evento senza attendere l’esito delle prossime elezioni.

Infatti nel 2021 dovrebbe terminare il contratto con l’attuale gestore Arcobaleno Tre, mentre nella prima metà del 2022 finirà il mandato dell’attuale Giunta: una successione di scadenze ravvicinata e preoccupante, che potrebbe generare incertezze sull’ottimale prosecuzione del concorso canoro e che vorremmo piuttosto trasformare nell’occasione per definire tutti insieme un percorso condiviso finalizzato a gettare le premesse per la riqualificazione della manifestazione. In altre parole non possiamo rischiare che il Festival, patrimonio dell’intera comunità, resti alla mercé delle passerelle personali o dei calcoli di partito”.