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Sei interpreti d’eccezione per Dante a Bertinoro

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Sei voci illustri per il più illustre dei poeti. Succede a Bertinoro, il Balcone di Romagna. Da venerdì 2 luglio, infatti, recandosi nei luoghi del borgo legati alla memoria dantesca, sarà possibile ascoltare versi della Divina Commedia, oltre che della celebre ode La Pieve di Polenta di Giosuè Carducci, dalla voce di Biagio Antonacci, Giuseppe Fiorello, Milena Gabanelli, Moni Ovadia, Giorgio Panariello e Micaela Ramazzotti. È questa la grande sorpresa di Danteinoro, l’itinerario multimediale in sei tappe appena lanciato dal comune collinare nel 700° anniversario della morte del sommo Poeta, che in questi luoghi trovò ospitalità durante l’esilio.

In ognuna delle tappe del percorso, che dalla Pieve di Polenta arriva sino alla Rocca Vescovile passando per la Colonna delle Anella simbolo dell’ospitalità romagnola, è stata collocata una piccola stele con mappa e QRcode, attraverso il quale il visitatore non solo può conoscere la storia del luogo, ma, con l’aiuto del proprio cellulare, immergersi nella fascinosa atmosfera dantesca grazie alle sei voci d’eccezione.

A renderla possibile è stato Biagio Antonacci, grande amico e frequentatore delle colline romagnole, che si è appassionato a Danteinoro e che ha accettato, su invito del Comune di Bertinoro, l’incarico di Direttore Artistico della parte più evocativa del progetto, coinvolgendo direttamente alcuni amici ed eccellenze dello spettacolo e della cultura italiana.

Siamo davvero grati a Biagio Antonacci per aver fatto questo grande regalo al nostro territorio – dichiara il vicesindaco di Bertinoro Mirko Capuano –. Tutto è nato, quasi per caso, da un incrocio amichevole nel borgo romagnolo. Il suo interessamento ci ha permesso di raggiungere questo incredibile risultato. Ringraziamo naturalmente tutti gli straordinari personaggi che hanno accettato l’invito del Direttore Artistico e che speriamo di poter ospitare presto a Bertinoro”.

Spero sia felice Dante – dichiara Biagio Antonacci -. Porto sul colle bertinorese, che applaude la bellezza della Romagna, le voci di amici che adesso applaudo io per la loro generosità disinteressata e rara, che hanno onorato la bellezza dell’opera dantesca recitando versi profondi ed eterni. Restano le voci nel tempo, che accompagnano i versi che pretendono attenzione nelle generazioni che verranno. Io lo vivo oggi, con la voce di miei amici che si sono prestati a cantarlo: Dante è un uomo nuovo, come allora, il vero evergreen”.