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Pantani e Gaudenzi, romagnoli d’eccezione

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In terra di Romagna sono nati una serie di personaggi sportivi che, specialmente a livello individuale, hanno sopperito alle poche realtà di squadre che siano riuscite in qualche modo a farsi notare ad alti livelli. Specialmente negli anni ’90, sono state due le figure provenienti da questa regione a farsi strada nell’élite dello sport italiano e a riuscire anche a rompere gli indugi andando ben oltre i confini patri. Parliamo di un tennista, ossia Andrea Gaudenzi, e di un ciclista, che risponde al nome di Marco Pantani. Il primo nacque a Faenza nel 1973, mentre il secondo ha avuto i suoi natali in quel di Cesena nel 1970. In entrambi i casi si tratta di due talenti di altissimo livello che sono riusciti a imporsi come i migliori italiani nelle rispettive discipline.

Gaudenzi ha fatto sognare l’Italia in una storica edizione della Coppa Davis 1996, quando sconfisse Kafelnikov, uno dei giocatori più forti del momento, permettendo agli azzurri di superare un duro scoglio come la Russia e arrivare fino alle semifinali del prestigioso torneo mondiale. Attualmente presidente dell’ATP, Gaudenzi ha assistito con gioia all’exploit di Matteo Berrettini nell’ultimo Wimbledon, torneo nel quale il tennista romano è arrivato secondo perdendo solo con Novak Djokovic, il grande favorito dalle quote delle scommesse relative al prossimo US Open. Il suo impegno con il tennis italiano è assoluto e lo ha dimostrato da quando si è ritirato nel 2003 dopo una carriera importante nella quale ha ottenuto ottimi risultati, riuscendo a entrare nella top 20 del ranking mondiale. Abilissimo dal punto di vista tecnico, il tennista faentino rappresenta uno dei grandi orgogli sportivi della Romagna.

Il caso di Pantani, tuttavia, è ancora più prestigioso e storico. Questo perché parliamo forse del più grande ciclista italiano di tutti i tempi, o per lo meno di un atleta che ha potuto rivaleggiare, a livello di nome e di titoli, con mostri sacri come Fausto Coppi, Gino Bartali e Felice Gimondi, storici grandi interpreti del ciclismo tricolore. Il nativo di Cesena iniziò a far parlare di sé nel 1994, ossia quando arrivò secondo al giro d’Italia e terzo al Tour de France, stupendo tutti per la sua abilità innata nelle scalate più impervie delle due corse ciclistiche più difficili e prestigiose del mondo. Il suo grande exploit, tuttavia, arrivò nell’estate del 1998, quando il romagnolo realizzò la storica doppietta Giro-Tour imponendosi con rabbia e decisione su una serie di avversari di prim’ordine. Quella doppia impresa fece diventare Pantani lo sportivo più apprezzato e famoso d’Italia, persino più di alcuni calciatori come Roberto Baggio e Alessandro Del Piero. Il suo straripante incedere in salita e la sua epica maniera di attaccare le cime più aspre d’Europa lo resero un’icona assoluta dello sport romagnolo e italiano.
Nonostante non sarebbe tornato più a trionfare in nessuna grande corsa, il Pirata, come lo chiamavano tutti, sarebbe rimasto per sempre nella storia del ciclismo e dello sport all’italiana per la sua grinta e per le emozioni che suscitava nei tifosi quando scalava.