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Truffe dello specchietto, malviventi in azione nel Forlivese

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Ultimo aggiornamento:

Continuano gli episodi nel Forlivese della tentata truffa dello specchietto. Oggi alle ore 11,00, una cittadina di Forlimpopoli ha denunciato ai carabinieri l’episodio per una tentata truffa dello specchietto avvenuta proprio nella città artusiana in via Matteotti. La donna, che era da sola a bordo della propria autovettura ha udito un rumore, e notava poco dopo un’Audi di colore nero con a bordo un uomo sui 30 anni il quale dopo il tentativo di truffa si è allontanato lasciando perdere le tracce, ma al momento stanno indagando i carabinieri di Meldola. Ieri un episodio analogo si è verificato a Forlì in via Campo di Marte sempre con un’Audi di colore nero protagonista dell’evento criminoso sul quale invece stanno indagando i carabinieri di San Martino in Strada. Pochi giorni prima altre segnalazioni simile sono arrivate ai centralini delle forze dell’ordine.

Ma cos’è di preciso la truffa dello specchietto? Si tratta di un trucco molto semplice che consiste nel far credere all’automobilista che la sua macchina, abbia involontariamente urtato il retrovisore dell’auto di chi sta mettendo in atto la truffa. La vittime della truffa sentirà il rumore di un colpo secco molto forte sulla propria carrozzeria, di solito sulla fiancata, (provocato in realtà da una pallina, un bastone), dando l’illusione di un urto immediato. Subito dopo entrano in scena i truffatori sostenendo che gli è stato rotto lo specchietto, indicando il suo retrovisore chiaramente già danneggiato vi convincerà ad un esborso di 100 o 200 euro senza mettere di mezzo assicurazione o vigili, magari anche con l’aiuto di “un compare”, pronto a testimoniare che è andata proprio così. A quel punto la vittima paga, convinto di aver recato un danno, o per paura che dalla truffa si passi alla rissa.

Se vi trovate vittime di simili situazioni, lampeggiamenti di auto private che vi intimano di fermarvi – spiegano le forze dell’ordine – o un uomo minaccioso che chiede di accostare non fermatevi e chiamate la polizia o i carabinieri dal cellulare restando all’interno della vostra auto”.