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Commissione Pari Opportunità. PD e Forlì&Co protestano: «Inaccettabile la passerella politica di Morrone»

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«Inaccettabile che i lavori di una Commissione consiliare vengano utilizzati come “passerelle” in favore di dirigenti od esponenti di singole forze politiche» attaccano i consiglieri comunali di PD e Forlì e Co. in merito all’audizione di oggi pomeriggio in Commissione Pari Opportunità riservata al parlamentare leghista.

«Impossibile comprendere le ragioni che abbiano indotto la presidente Marinella Portolani, già consigliera di Fratelli d’Italia, a definire in modo del tutto arbitrario l’ordine del giorno, ritagliando all’onorevole Morrone un ruolo di relatore in merito alla legge sul cosiddetto “codice rosso”, non risultando il medesimo firmatario, relatore o proponente della legge 19 luglio 2019, n. 69; l’eventuale riferimento all’incarico di Sottosegretario alla Giustizia che il deputato Jacopo Morrone ricopriva all’epoca della discussione e adozione del provvedimento in questione, dovrebbe, casomai, suggerire l’invito a chi oggi ricopre detto incarico» continuano gli esponenti del centrosinistra.

«Il fatto che Morrone, mentre non esercita incarichi di governo, ricopra invece la funzione di massimo dirigente romagnolo del principale Partito di maggioranza del Consiglio comunale forlivese non fa altro che acuire l’irritualità e inopportunità istituzionale della sua audizione. L’assenza di qualsiasi precedente storico di inviti a singoli parlamentari ad intervenire come relatori all’interno della Commissione Pari Opportunità connota la decisione della Presidente Portolani come una brusca e grave rottura di natura politica e istituzionale» insistono i Dem.

«Ritenendo, pertanto, inaccettabile che l’indipendenza e la funzione istituzionale della Commissione Pari Opportunità, nata per studiare e condividere strategie di intervento e scelte operative sul tema della parità di genere, venga piegata ai fini propagandistici della maggioranza di governo, e che tutto ciò si verifichi a seguito di scelte unilaterali e arbitrarie della presidente, abbandoneremo l’aula non potendo legittimare tutto questo con la nostra presenza; finita l’audizione dell’onorevole Morrone, rientreremo ascoltando con attenzione le parole dei successivi conferenzieri, quali i rappresentanti delle forze dell’ordine impegnati nell’applicazione delle nuove disposizioni in materia di violenza di genere, Antonella Liverani, Tiziana Iervese e Rachele Nanni relativamente ai servizi erogati dall’Ausl della Romagna-Forlì di accoglienza e assistenza alle donne vittime della violenza di genere, e, infine Maria Cristina Terenzi presidente Consulta delle famiglie».

«Chiediamo – conclude la nota – che i prossimi lavori della Commissione PO siano stabiliti in forma condivisa e collegiale, a partire dall’urgenza di integrare il dibattito in tema di violenza di genere attraverso l’audizione di associazioni femminili, e movimenti di donne, esperti e docenti».