Nella notte fra il 9 e il 10 febbraio, giornata che vede le celebrazioni del ‘ricordo ‘ dei martiri delle foibe e dell’esodo degli italiani delle terre giuliano, istriano e dalmate per opera dei partigiani comunisti di Tito, ignoti hanno imbrattato con vernice viola la targa, posta il 10 febbraio del 2017, che campeggia a pochi metri dal monumento “La pietra del ricordo” in via Martiri delle Foibe. A darne notizia nel corso della cerimonia istituzionale di mercoledì mattina, lo stesso sindaco Gian Luca Zattini. “Nel cuore della notte – ha spiegato il sindaco di Forlì – alcuni vandali senza scrupoli hanno imbrattato con vernice viola la lapide posta a pochi metri dal monumento “La pietra del ricordo” in via Martiri delle Foibe. Lo sfregio è stato subito ripulito e questa mattina, raccolti in un momento solenne, abbiamo ricordato le vittime delle foibe e le atrocità commesse a migliaia di esuli dalmati, istriani e fiumani la cui sola colpa era quella di essere italiani“.
“Un gesto odioso e riprovevole che come Fratelli d’Italia condanniamo. Un atto emblematico del fatto che nella galassia della sinistra vi sia ancora chi nega il martirio dei nostri connazionali scacciati dalle loro terre e infoibati dal 1943 fino all’immediato dopoguerra e che sia doverosa l’opera di informazione continua su questa sciagura nazionale per troppo tempo sottovalutata, minimizzata, caduta nell’indifferenza e da alcuni rilegata per convenienza e preconcetto ideologico ai margini del dibattito storico-politico. Per parte nostra continuiamo a ritenere che sia indegno anteporre la propria ideologia al ricordo dei propri connazionali massacrati unicamente per la loro appartenenza: l’italianità”: ha dichiarato Roberto Petri, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Forlì-Cesena.
“La Storia non si cancella con un gesto codardo come il lancio di vernice – dichiara il deputato forlivese di Italia Viva Marco Di Maio commentando l’atto vandalico di questa notte con cui è stata imbrattata la lapide a ricordo delle vittime delle foibe. “Ricordare serve anche a comprendere il passato e il presente e gesti come questo devono essere condannati senza incertezze. Tutti, nessuno escluso, abbiamo il dovere morale di ricordare quella ferita profonda, troppo a lungo taciuta e che rafforza il dovere civico e morale di rendere il giusto tributo alle vittime del regime comunista jugoslavo che – al pari di tutti i totalitarismi – tante sofferenze ha prodotto”, ha concluso il parlamentare.