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Bonaccini a Forlì. Lega: «Non sono stati invitati i parlamentari locali per evitare domande scomode?»

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Spiace che la passerella a Forlì dei vertici regionali capitanati da Stefano Bonaccini, organizzata direttamente dai suoi uffici, abbiano escluso la presenza dei parlamentari locali che qualcosa da dire, critica o meno, l’avrebbero avuta. L’invito, comunque, non è arrivato. Ce ne faremo una ragione. E gireremo, via stampa, una domanda a Bonaccini, ovvero quale sia il suo vero ‘peso’ politico e contrattuale rispetto al governo Conte, dove oggi, con i grillini alla deriva, il PD dà le direttive. L’interrogativo nasce quando misuriamo gli scarsi risultati delle promesse di Bonaccini” è la critica rivolta da Jacopo Morrone parlamentare della Lega.

Una per tutte quella degli indennizzi per le gelate della primavera scorsa, con una stima dei danni di circa 400 milioni di euro. Richiesta della Regione rimasta praticamente inevasa dal Governo nazionale, se gli agricoltori, come si legge sulla stampa, potranno contare solo su una ventina di milioni. Briciole o anche meno. Come Conte e colleghi, Bonaccini abbonda nell’uso del futuro (faremo, provvederemo, realizzeremo…) e molti ci cascano, tanto poi chi si ricorda delle promesse fatte? Ma se si verificano i tanti progetti annunciati, ci si accorge dei fallimenti, dell’incompiuto, dell’irrealizzato. L’Amministrazione comunale di Forlì ha molto opportunamente presentato un’agenda ambiziosa e densa di progetti per il futuro della città” incalza il deputato leghista.

Vedremo quale sarà l’apporto regionale e quale sostegno verrà garantito a quelli considerati prioritari. Sta di fatto che se l’aeroporto forlivese è ritornato attivo, non è certo da ringraziare la Regione. E questo è solo un esempio, perché su tanti fronti, dalla viabilità, alla sanità, all’ambiente, al recupero dei centri storici, la Regione avrebbe potuto far molto di più e meglio. Comprendiamo, tuttavia, l’affanno di Bonaccini e dei suoi uffici. Rimandata (per ora?) l’occasione di sostituire Nicola Zingaretti alla guida del partito e vedendo ormai traballante la poltrona di presidente della Conferenza delle Regioni (le Giunte a guida PD sono ultraminoritarie: 15 a 5), al Governatore dell’Emilia-Romagna non restano che i tour locali, ma senza interlocutori che possano metterlo in buca” conclude il parlamentare della Lega Jacopo Morrone.