Stasera, ore 19,15. Una signora si reca in un magazzino del centro per la spesa. Compra fra l’altro una bottiglia di vino. Alla cassa la informano che gli alcolici, dentro le mura, non si possono vendere dalle 19,00 in poi, neppure in una Coop. Però, se proprio vuole comprarlo, può andare dall’altra parte della strada, che è al di là dei viali di circonvallazione. Dopodiché, può berlo dove vuole. È il proibizionismo alla forlivese, cioè finto e inutilmente vessatorio: non c’è neppure bisogno di Al Capone.
La trovata per affrontare il prossimo anno scolastico è stata semplice: linee guida e poi si arrangino i dirigenti scolastici. Chiunque abbia un minimo di esperienza amministrativa sa che, di qui a settembre, non è possibile alcun serio intervento edilizio o di manutenzione straordinaria: i bilanci e gli itinera amministrativi di Comuni e province, in larga misura proprietari degli immobili, hanno orizzonti temporali ben più ampi. C’è spazio per mascherine, qualche separatore e non molto altro. È il decentramento al tempo del neo-centralismo: chi comanda elabora linee guida e controlla; a chi ubbidisce, in periferia, resta un bel cerino acceso fra le dita.