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L’Istituto musicale Angelo Masini ora è una Fondazione

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Il nuovo Cda traccia una strategia: la trasformazione da ‘ente morale’ a Fondazione; corsi rispondenti alle richieste del mercato; continuità nelle diverse classi per età, rispondendo alle esigenze del territorio. L’ammodernamento del Masini passa anche dalla risistemazione dei locali che si allargheranno a Palazzo Gaddi.
Nella mattina di ieri si è tenuta una conferenza stampa di presentazione all’insegna del titolo “Anno nuovo, vita nuova” nello storico Istituto musicale Masini che ha recentemente visto rinnovato il proprio Cda: “Una compagine eccezionale – come l’ha definita Valerio Melandri assessore alla Cultura in Comune a Forlì – per le diverse competenze”.

Il nuovo Consiglio di Amministrazione (nella foto) è composto dal presidente Giovanni Ghini, Raffaella Alessandrini, Alessandro Antonelli, dai maestri Paolo Olmi e Massimo Mercelli. “In questi mesi – ha proseguito l’assessore Melandri – il nuovo Cda ha tracciato una strategia. Messo in piedi la trasformazione da ‘ente morale’ a Fondazione. Portato il bilancio da perdita a pareggio. I maestri Olmi e Mercelli hanno aperto nuovi corsi rispondenti alla richiesta del mondo del lavoro. La professoressa Alessandrini, già provveditore, ha colto l’esigenza del territorio e proposto progetti con le scuole. Ci allargheremo con i locali a Palazzo Gaddi, avremo bisogno di spazi perché avremo più studenti”.

Il presidente Giovanni Ghini ha dettagliato questo cambio di passo: “Ringrazio la Giunta e l’assessore Melandri che nominando nel Cda i maestri Paolo Olmi e Massimo Mercelli, due punti di riferimento per la musica a livello italiano e internazionale, hanno individuato nuovi corsi proiettati nel mondo del lavoro. Uno step avvenuto grazie all’azionista di maggioranza, il Comune di Forlì. Indispensabile anche la trasformazione del Masini da ‘ente morale’, dove non sono chiare le responsabilità, rimasto uno dei pochissimi in Italia, a Fondazione”.

È una scuola e come tutte le scuole deve essere attrattiva – è intervenuta Raffaella Alessandrini – con il metodo Suzuki il violino si impara da piccolissimi. Adesso il percorso ha una continuità. Da zero anni in poi, fino al momento di andare al Conservatorio”.

Il maestro Paolo Olmi ha tratteggiato il mercato del lavoro musicale: “La nostra attenzione sarà rivolta a formare musicisti anche rispetto a classi di strumento meno praticate e per le quali ci sono spesso maggiori richieste dal mondo professionistico: fagotto, oboe, corno. Noi li insegneremo e formeremo i giovani. Anche la figura di maestro sostituto rientra nei nostri programmi a partire dai corsi che inizieranno a settembre”.
I corsi, le ammissioni e la modalità organizzative relative al prossimo anno scolastico, così come riportate nel volantino allegato, sono state illustrate tecnicamente dal direttore Pierluigi Di Tella.