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Iniziati i lavori di ristrutturazione all’ex Hotel della Città: sarà il Centro Studi Garzanti

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Ser.In.Ar. e Fondazione Garzanti hanno firmato un protocollo d’intesa per ripristinare i corpi illuminanti del “Giardino Garzanti” di corso della Repubblica e per mettere a disposizione degli studenti universitari gli spazi del Centro Studi. Da ieri sono infatti iniziati i lavori di ristrutturazione del Centro Studi Garzanti che, in breve tempo, ospiterà sale studio e aule didattiche per gli Studenti del Campus Forlì dell’Università di Bologna.

Nei mesi scorsi, era stato ripulito il giardino ed erano stati potati gli alberi antistanti l’hotel, restituendo così alla vista la pregevole opera architettonica di Giò Ponti. Al termine dei lavori, che dureranno circa due mesi, il Giardino Garzanti e il Centro Studi saranno fruibili e potranno anche ospitare una mostra fotografica su Giò Ponti e la sua Opera, nel rispetto delle vigenti norme di sicurezza anti Covid19.

La Fondazione Garzanti ha concesso gratuitamente a Ser.In.Ar. un diritto d’uso su questi spazi – spiega Andrea Babbi presidente della Fondazione Garzanti – perché sulla base delle sue specifiche esperienze e competenze, possa procedere rapidamente al recupero di questi spazi destinandoli ad un uso universitario e restituendoli anche alla intera comunità cittadina”.

Grande soddisfazione è emersa anche nelle parole espresse dal presidente di Ser.In.Ar., Alberto Zambianchi: “è stato predisposto rapidamente e sulla base di linee operative condivise con il Comune di Forlì, un progetto di recupero e di ripristino del giardino e del Centro Studi, finalizzando tale recupero ad una destinazione d’uso universitaria anche in considerazione dello sviluppo che le attività accademiche avranno presso la comunità forlivese con i prossimi decentramenti universitari, in primis l’attivazione della Scuola di Medicina. In questo modo, inoltre, si avvia un processo di rifunzionalizzazione di un’opera architettonica unica, progettata e concepita dal grande Architetto e Designer italiano Giò Ponti”.