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La processione della Madonna del Fuoco per implorare la liberazione dal Coronavirus

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Ultimo aggiornamento:

Nel solco di una tradizione plurisecolare nella storia di Forlì, alle 17,00 di domenica 19 aprile, l’immagine della Madonna del Fuoco è uscita dal suo Santuario in Cattedrale portata in processione per alcune strade del centro storico per implorare protezione e liberazione dal contagio del Coronavirus. Nel rispetto delle norme in vigore durante questa emergenza sanitaria, la sacra immagine nelle mani del vescovo, mons. Livio Corazza, insieme al sindaco del Comune di Forlì, Gian Luca Zattini, processionalmente accompagnata dalla recita del Rosario, ha percorso via delle Torri, sostando a San Mercuriale per ritornare attraverso corso Garibaldi in Cattedrale.

Nei secoli i forlivesi hanno spesso chiesto tante volte l’aiuto e la protezione della Madonna del Fuoco da malattie o catastrofi naturali; così (solo per citare qualche esempio) all’inizio del 1510 i forlivesi sfilavano dietro l’immagine miracolosa chiedendo di essere liberati da mortali epidemie, nella primavera del 1589 si fecero processioni per chiedere alla Vergine di allontanare il freddo e le piogge torrenziali che pregiudicavano il raccolto, mentre nella primavera del 1688 il popolo seguiva in preghiera l’immagine della Madonna del Fuoco per essere liberato dal terremoto che colpiva il territorio forlivese. Ancora nel settembre del 1701 le ripetute scosse telluriche spinsero i forlivesi a organizzare solenni processioni con l’esposizione della immagine miracolosa. Nel 1708, invece, i forlivesi pregavano la Madonna perché li liberasse dalle violenze delle truppe dell’Imperatore d’Austria che passavano in Romagna diretti nelle Marche.

Paolo Poponessi