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La recente indagine della Squadra Mobile di Forlì, che ha portato alla luce nuovi casi di caporalato e sfruttamento di manodopera nelle province romagnole, conferma che questi fenomeni siano purtroppo diffusi ovunque e anche l’Emilia-Romagna non ne è immune” afferma Daniele Valbonesi, segretario territoriale del PD forlivese.

La legge di civiltà contro il caporalato approvata nella scorsa legislatura è quanto mai attuale e necessaria. Questa pratica abietta rappresenta non solo una grave ingiustizia verso i lavoratori sfruttati per pochi euro, ricattati per la loro condizione di irregolarità o fragilità economica, ostaggi della criminalità organizzata – prosegue il segretario PD – ma anche una grave pratica di concorrenza sleale ai danni degli imprenditori onesti. In epoca di emergenza Coronavirus, la totale assenza di controlli e precauzioni sanitarie necessarie ad evitare il contagio è,inoltre, un serio rischio per la salute pubblica, ad ulteriore riprova dell’irresponsabilità sociale di chi esercita e di chi fruisce di queste azioni disumane”.

Da tempo è ormai stato sollevato il problema del popolo ‘sommerso’ dei braccianti ed operai agricoli irregolari, fuori da qualsiasi controllo e assistenza socio-sanitaria, parallelamente alle serie difficoltà che sta affrontando il settore agricoltura per la scarsità di manodopera in stagione di raccolta” ricorda Valbonesi.

È giunto il tempo di valutare seriamente forme di regolarizzazione di questi lavoratori – conclude il segretario dem -. La tutela della legalità non può essere disgiunta dall’effettiva sicurezza sul lavoro, dai diritti e dalla salute. Anche in ragione dell’emergenza sanitaria in atto, sono assolutamente fuori contestogli appelli di esponenti del centrodestra ad un allentamento dei controlli o addirittura alla sospensione delle normative vigenti, definite ‘complicazioni’. Se l’emergenza ci può insegnare qualcosa è che il nostro sistema economico debba tornare ad essere “sano”, per i lavoratori e per le imprese, in tutti i comparti economici, difendendo e premiando tutti coloro che fanno onestamente il loro lavoro”.

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