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Il compleanno di Lucio Gambi

Di Roberto Balzani Leggilo in 2 minuti
Aggiornato: 27 agosto 2025
Il compleanno di Lucio Gambi

10 marzo 2020, Lucio Gambi avrebbe compiuto cento anni. Ma chi era Lucio Gambi? Un intellettuale romagnolo rigoroso e raffinato, presidente dell’IBC nella sua fase aurorale, rinnovatore degli studi geografici in Italia. Aveva insegnato a Milano, poi a Bologna; viveva a Firenze. Nel 1973 aveva pubblicato quello che è stato il suo volume più fortunato, “Una geografia per la storia”, uscito presso Einaudi. L’anno dopo, nella stessa collana, Andrea Emiliani dava alle stampe “Una politica dei beni culturali”.

Per entrambi valeva l’aggettivo “illuminista”: nel caso del primo, perché l’indagine antropica, paesaggistica, sociale e culturale che doveva affiancare quella fisica e topografica, era la premessa necessaria a qualsiasi attività di governo del territorio; nel caso del secondo, perché il patrimonio italiano non era letto più solo come un enorme forziere di capolavori, ma come un’eredità da salvaguardare ed amministrare in nome delle generazioni future. Entrambi, Lucio e Andrea, erano figli della più fortunata temperie della Repubblica, quando era sembrato possibile fondare davvero una nazione moderna, civile e democratica.

Lucio aveva aggiunto a questa convinzione la tenacia e l’intransigenza dell’azionismo, il movimento cui aveva aderito durante la Resistenza. Portò queste sue idee dentro l’IBC, delineando un progetto che non ebbe molta fortuna, ma che resta un manifesto per chiunque, a Bologna o altrove, abbia voglia d’impostare la politica del paesaggio come il frutto di una grande opera di conoscenza, di formazione, di responsabilità collettive. Un compito che sentiamo ancora nostro.

L'autore

Roberto Balzani
Roberto Balzani

Roberto Balzani, nato a Forlì il 21 agosto 1961, è uno storico, saggista e politico italiano. È professore ordinario di storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali, Università degli Studi di Bologna. È stato sindaco di Forlì, dal 2009 al 2014 è professore ordinario di Storia contemporanea alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell'Università di Bologna (sede di Ravenna), della quale è stato preside fra il 2008 e il 2009. Ricercatore in Storia contemporanea alla Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” di Firenze dal 1992, è divenuto poi professore associato alla Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università di Bologna e quindi professore ordinario. Fra i suoi interessi più recenti, la storia del regionalismo e del patrimonio culturale, cui ha dedicato diversi saggi, collaborando alle iniziative promosse alla Scuola Normale Superiore di Pisa da Salvatore Settis. Fra il 1992 e il 1996 ha fatto parte del consiglio d’amministrazione della Fondazione “Spadolini – Nuova Antologia” di Firenze. E’ stato a lungo componente del consiglio direttivo della Società di Studi Romagnoli, dell’Istituzione Biblioteca Malatestiana di Cesena e dell’Ibc Emilia-Romagna. Fra le principali pubblicazioni da menzionare la ricostruzione del regionalismo culturale romagnolo fra ‘800 e ‘900 (La Romagna, Bologna, 2001, ristampata con un nuovo capitolo nel 2012); inoltre, la sintesi Storia del mondo contemporaneo, Milano, 2003 (con Alberto De Bernardi), la ricerca di storia dei beni culturali Per le antichità e le belle arti. La legge n. 364 del 20 giugno 1909 e l’Italia giolittiana (Bologna, 2003) e la cura dei Discorsi parlamentari di Carducci (Bologna, 2004). Con Angelo Varni è curatore de La Romagna nel Risorgimento (Roma-Bari, 2012). Alla sua esperienza di amministratore è dedicato il pamphlet: "Cinque anni di solitudine. Memorie inutili di un sindaco" (Bologna, 2012). E’ autore di diversi manuali di storia per le Scuole medie e i Licei.

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