Lo confesso: sono un forlivese che ama smisuratamente Ravenna. Da sindaco mi sembrava il capoluogo naturale della provincia di Romagna, un’idea che non è mai piaciuta ai “comunisti” e perciò non si è mai realizzata. Con Fabrizio, sindaco di Ravenna, un uomo che ha amato moltissimo la sua città, abbiamo condiviso molte cose: il nevone del ’12, la questione dell’Ausl unica e molto altro.
Fabrizio aveva un contenuto umano vero, autentico, ragion per cui mi sembrava diverso dai molti sindaci di plastica che ero costretto a frequentare. Gli ho voluto bene davvero, per la sua spontanea empatia, per gli errori e per le cose giuste, per la sua ironia, perché era fatto così. Sapeva di vivere in un “sistema”; ma lo faceva con la leggerezza di chi guarda le cose da fuori. Per questo conserverò sempre dentro di me il suo sguardo e la sua voce e l’immagine di lui nel suo studio di Piazza del Popolo, mentre sorride.