marcia della pace diocesi Forlì Bertinoro

Domenica 19 gennaio torna la Festa della Pace dal titolo “La città che piace“: un invito e un impegno a mettere in campo tutte le proprie capacità a servizio del bene comune cercando di capire, partendo dai più piccoli, come essere cittadini a tutti gli effetti e costruire comunità realmente accoglienti e generative per tutti.

Parteciperanno circa 500 bambini e ragazzi dall’età di 6 anni ai 14 accompagnati dalle loro famiglie. Alle ore 10,00 ritrovo alle porte di Forlì (Porta Schiavonia, Porta S. Pietro, Porta Ravaldino e Porta Cotogni). Passeggiata insieme ai genitori lungo uno dei corsi principali di Forlì verso Piazza Saffi. Alle ore 11,00 a S.Mercuriale Messa. Ore 12,00 il sindaco Gian Luca Zattini accoglie e risponde ai ragazzi nel Chiostro. Ore 12,30 partenza “Marcia della Pace” in corteo, a piedi verso l’Oratorio di S.Luigi. Pranzo al sacco. Ore 14,00 inizio giochi. Ore 15,30 merenda. Ore 16,00 preghiera finale.

Le due associazioni alle quali destineremo gli aiuti raccolti con questa iniziativa operano in Pakistan e in Africa, luoghi nei quali spesso la garanzia di livelli anche minimi di sussistenza economica, istruzione, tutela dei diritti è pregiudicata da condizioni economiche e sociali difficilissime. “Insieme all’associazione “Missione Shahbaz Bhatti Onlus”, che opera nel Punjab (una regione del Pakistan) ci impegneremo affinché nel Villaggio di Khushpur (che tradotto vuol dire villaggio della Felicità), le famiglie possano liberarsi dalla miseria che mina la dignità delle persone. Lo “strumento” è il dono di due pecore che innanzitutto permettono la sopravvivenza, ma poi diventano punto di partenza di un’attività economica di sussistenza. Come segno di ringraziamento, la famiglia che riceve questo dono, si impegna a restituire al parroco del villaggio il primo agnello nato, che a sua volta sarà dono per un’altra famiglia in necessità, creando così una catena di solidarietà e cooperazione. Il fine ultimo sarà quello di creare pian piano un gregge e provvedere al sostentamento di molte famiglie povere“.

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