Vicini: «Eccellenza della sanità e discontinuità»

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L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare. Lo diceva Gino Bartali molti anni fa… Ma almeno lui era un grande atleta, che si sudava le salite. La Lega ora riprende questo mantra in continuazione, come un grammofono rotto, in Emilia Romagna, paragonandola senza vergogna ad una pattumiera” attacca il professore Claudio Vicini candidato alle regionali nella lista a sostegno di Bonaccini.

Peccato che il saldo tra pazienti che si vengono a curare nella nostra regione (inclusi quelli “eccellenti”) e quelli che emigrano nel vicino Veneto, sia nettamente a vantaggio dell’Emilia-Romagna che, quindi, pare funzionare bene anche per i votanti leghisti i quali, in caso di propria malattia, non contano le “sparate”, ma piuttosto cercano di trovare un buon sistema sanitario ed un medico che li curi bene… E qui lo trovano. E allora perchè dovremmo adottare un modello alternativo come quello Veneto? Quello che gli stessi medici veneti contestano e che i giudici indagano per falso, nella gestione delle liste di attesa? Confuso, onestamente, mi pare poi Morrone se, obnubilato dal solito mantra, non vede tutto questo. Infine, incurante delle bacchettate che non ho ricevuto, confermo la mia indicazione alla discontinuità di gestione dell’Ausl, perché le sfide a cui ci chiama un progetto di ristrutturazione tra ospedale e territorio richiede nuove competenze indispensabili al cambiamento. Un cambiamento che però si fonda su una base solida e ben strutturata, e non su proclami elettorali, strumentalmente denigratori” conclude il direttore del Dipartimento “Testa-collo” dell’Ausl Romagna.

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