Centro Storico: la parola a “Chi ci abita, chi lo vive, chi ci lavora”

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Al Games Bond lunedì scorso si sono aperte le porte e il pub di via Francesco D’Averio 5 si è trasformato in una sala dove affrontare le varie problematiche presenti nel centro della città di Forlì, dove trovare soluzioni anti degrado per migliorare la viabilità e la qualità della vita dei suoi cittadini. L’assemblea si è aperta con l’intervento di Elena Salvucci, membro dell’associazione “Idee In Corso”, fondata da Enrico Samorì, che in quell’occasione ha mediato insieme a lei la conversazione avvenuta tra ventidue partecipanti divisi in “chi abita in centro”, “chi lo vive” e “chi ci lavora”.

Il primo a intervenire è stato Giuliano Albonetti, coordinatore del quartiere San Pietro, che ci ha fatto discutere sulla convocazione da parte del Comune per i forlivesi sul disaccordo della chiusura al traffico di via G. Regnoli. Dagli interventi del coordinatore del Quartiere Centro Storico, architetto Angelini e l’ingegnere Gavelli è emerso che il Comune di Forlì non ha ancora un piano specifico per la viabilità del centro di Forlì e dei corsi limitrofi. Riguardo a questo, è stata coinvolta “Forlì Mobilità Integrata” (FMI), che si occupa, insieme alla Start Romagna, dei trasporti pubblici e dei relativi mezzi di trasporto all’interno della città di Forlì (e non solo).

La parola è passata poi a chi ha a che fare col cuore della città, quindi sono intervenute una decina di persone, dicendo le loro opinioni a riguardo, lamentandosi per quanto riguarda la viabilità dei corsi, l’inquinamento e i parcheggi nei dintorni del centro: chi dice che sono pochi, chi dice che comunque si deve sempre pagare, e chi dice che secondo lui la situazione attuale è una delle migliori.

Sono stati fatti paragoni anche con altre città italiane molto più sviluppate a livello di mobilità, impatto ambientale e inquinamento, dai quali si è deciso di prendere spunto per il futuro di Forlì e dei suoi abitanti, partendo ad esempio da strumenti alternativi alle macchine ma con 0 inquinamento, però più veloci delle biciclette e meno ingombranti dei mezzi pubblici: una specie di monopattini-overboard.

Anche noi eravamo presenti, in quanto partecipanti della Redazione della Fondazione Opera Don Pippo e utilizzatrici di uno spazio sfitto del Comune all’interno della Galleria Mazzini, lo Spazio Atipico in Galleria Mazzini 12 (nella foto). Abbiamo avuto l’occasione di dire la nostra e di conoscere altre persone che hanno a cuore la città e il suo benessere, ma ci è dispiaciuto essere in così pochi, in quanto Forlì è di tutti, anche degli abitanti delle zone limitrofe.

Sara Sartoni, Paola Negosanti

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