Il Teatro Giovanni Testori si propone sempre più come un luogo che offre opportunità di ampliare e approfondire prospettive di arte teatrale, in cui la tradizione e l’ideazione del nuovo coesistono e si confrontano in un processo di interazione e dialogo. Una riflessione sulla comunità umana e sull’arte che verrà portata avanti nella programmazione canonica e nei focus annuali, approfondita con spettacoli, incontri e laboratori.
Le tre rassegne principali (serale, scuole e famiglie) restano l’asse portante della stagione, ma intorno a esse prenderanno corpo, in maniera più marcata rispetto al passato, altre attività di programmazione, ospitalità e laboratori. La stagione serale sarà dedicata al teatro contemporaneo e ai suoi linguaggi. A inizio stagione si rincorrono a breve distanza l’una dall’altra due diversi approcci all’Amleto shakespeariano: il 29 novembre è Marco Cacciola con il suo “Io sono. solo. Amleto” ad avvicinarsi a questo capolavoro,
guidato dall’interrogativo ‘Come si fa a “uccidere un padre che è già morto”?’; l’11 dicembre sarà invece la volta di Michele Sinisi, in un Amleto in cui il testo è smontato e re-introdotto sulla scena attraverso un soliloquio che vuole rendere in modo chiaro lo svolgersi della storia sino alla morte.
Verga e Pirandello, due classici italiani, sono invece materia degli spettacoli di Guglielmo Ferro, che l’11 gennaio porta in scena Mastro don Gesualdo, amara parabola di un manovale duro e testardo che è riuscito a ‘farsi’ da solo, e di Michele Sinisi, in programma il 10 marzo con Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello, uno spettacolo matrioska, in cui il piano meta-teatrale già presente nel testo viene portato all’estremo. Il 7 dicembre sarà ospite del Testori il debutto di Il bue nero, o della cattiva coscienza degli italiani, diretto da Yvonne Capece, primo spettacolo della trilogia “Io non ci sono. Percorsi nell’Emilia Romagna fascista, antifascista e postfascista”. Il 4 aprile sarà invece di scena Angeli, viaggio conoscitivo e simbolico verso una meta non prestabilita nato all’interno del progetto Teatro e Salute Mentale.
Due i titoli che portano in scena la musica: il primo è Allegra era la vedova?, il 22 novembre, che rivisita lo spirito dell’operetta in modo assolutamente originale, con Gennaro Cannavacciuolo che attraversa il ‘900 rievocando la Belle Epoque, la prima guerra mondiale, gli anni ‘20, sino all’inferno della deportazione. Il secondo è invece The Zoo-ropa, un viaggio nella storia dell’Europa, dalla ‘Bloody Sunday’ alla caduta del muro di Berlino, raccontato attraverso la musica degli U2; con Francesco Giardinazzo e The spire – U2 tribute band, in collaborazione con Officina della Musica.
Le Domeniche per le famiglie sono un altro tassello importante della stagione del Testori. Lo spettacolo d’esordio del 3 novembre è quello della Compagnia Rodisio, che con Il lupo e la capra, storia di due ribelli e quindi di un’utopia, porta in scena due protagonisti che sono nemici nell’immaginario comune, che sfidano la logica della tradizione e si scoprono più vicini di quanto si possa credere. Il 17 novembre sarà ospite Mataz teatro con Cappuccetto rosso, il lupo e altre assurdità, un’insolita versione della vicenda classica dove il lupo e cappuccetto vengono mantenuti nei binari del racconto, anche se vorrebbero fare tutt’altro. La storia del signor Giuliano, che dopo aver comprato tutto e anche il cielo, si rassegna all’evidenza che non tutto può essere suo, è materia dello spettacolo Il circo delle nuvole di Gek Tessaro, in scena l’1 dicembre. La rassegna delle domeniche per le famiglie si conclude con il teatro d’autore e figura, portato in scena da Drammatico Vegetale nello spettacolo Quattro volte Andersen, dove piccole cose apparentemente insignificanti, diventano il macrocosmo di gioie e paure.
Ricca di appuntamenti anche la rassegna La scuola del teatro, che da dicembre ad aprile offre proposte di spettacoli per il pubblico delle scuole, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado; titoli che spaziano da grandi classici a nuove creazioni, riconfermando l’attenzione all’utilizzo di differenti linguaggi – danza per le nuove generazioni, teatro d’attore e di figura, proposte musicali e teatro in lingua.
Ampia l’offerta laboratoriale e formativa: Il luogo dello sguardo, un percorso destinato agli studenti delle scuole superiori, che corre parallelo all cartellone serale e ha l’obiettivo di suscitare domande a partire dagli spettacoli e far emergere l’originale punto di vista dei partecipanti; un laboratorio di narrazione rivolto principalmente agli insegnanti e pensato per parlare a un pubblico di bambini; il corso di regia diretto da Yvonne Capece della compagnia bolognese (S)Blocco5; Essere. solo. Amleto laboratorio intensivo condotto da Marco Cacciola e realizzato in collaborazione con FoEmozioni dal 26 al 28 novembre.