Alle elezioni politiche del 2013 Laura Boldrini viene candidata alla Camera dei deputati nelle liste di Sinistra Ecologia Libertà come capolista nelle circoscrizioni Sicilia 1, Sicilia 2 e Marche. “Lady B” in quell’occasione era stata inclusa tra le ventitré persone nominate dalla segreteria del partito, quindi sicure di trovare posto in Parlamento. E così fu.
Il 3 marzo 2017, ad un anno dalle elezioni, abbandona SEL e passa al gruppo misto. Alle politiche del 2018 viene candidata nelle liste di Liberi e Uguali e torna in Parlamento grazie al ripescaggio, il paracadute che le consente, nonostante il numero di voti insufficiente, di conquistare nuovamente lo scranno.
Oggi con LeU politicamente allo stato gassoso, passa al PD affermando: “Per battere la destra non servono piccoli partiti. Altrimenti ci estinguiamo”. Eppure solo 10 mesi fa aveva fondato Futura, un partitucolo morto prima di nascere e paradossalmente senza futuro.
Il questore di Roma, visti gli avvenimenti degli ultimi giorni, ha immediatamente disposto per motivi di ordine pubblico inerenti eventuali ingorghi minanti la corretta viabilità, l’installazione di tornelli in entrata e in uscita davanti alla sede nazionale del PD.