La società odierna ci ha messo davanti ad una nuova necessità: aprire una finestra alle nuove generazioni sui temi della diversità, multiculturalità e disabilità. Per far sì che questo avvenga è fondamentale iniziare dalle scuole primarie, perché sono proprio i bambini che diventeranno gli adulti di domani. Sono loro che daranno una nuova prospettiva a questi temi. È questo l’obiettivo del progetto “Nemo” ideato dalla Fondazione Opera Don Pippo Onlus di Forlì, il bisogno di intervenire educativamente su questi temi è partito quando ci siamo resi conto che quello che non si conosce spesso spaventa, perciò alcuni educatori hanno pensato di modificare questa mentalità creando un progetto per far conoscere la disabilità ai futuri cittadini del mondo.
Il nome “Nemo” deriva dal pesciolino dei cartoni animati della Pixar che ha una pinna atrofica. Questo progetto è rivolto a scuole primarie e secondarie e anche a gruppi scout del territorio ed è composto da incontri in cui i ragazzi con disabilità e gli educatori entrano nei vari contesti proponendo attività che si basano su video, giochi o laboratori che stimolano l’empatia, il piacere, il divertimento e la curiosità dello stare assieme.
Lo scopo è quello di stimolare e coinvolgere in maniera attiva favorendo la riflessione su temi che non fanno parte dei tradizionali programmi scolastici, ma della quotidianità: il pregiudizio, il timore, l’imbarazzo che può generare l’incontro con la diversità.
Al termine di ogni incontro proponiamo un resoconto delle attività in cui chiediamo direttamente ai bambini cosa gli è piaciuto e cosa no, ma soprattutto cosa hanno colto dalle attività dai noi proposte. Quasi sempre i bambini ci danno rimandi positivi sulle attività e dimostrano di aver capito il messaggio che tentiamo di trasmettere.
L’intento dei nostri incontri è quello di piantare un seme nelle giovani menti per far si che le future generazioni formino una nuova società più aperta mentalmente e in grado di affrontare questi temi senza pregiudizi.
Paola Negosanti