Festa San Pellegrino Forlì

Mercoledì 1° maggio Forlì festeggia San Pellegrino con la Sagra dei Cedri, il frutto che per le proprietà farmacologiche è diventato il simbolo del santo, venerato per le sue virtù terapeutiche. Durante la giornata, infatti, sarà possibile acquistare i cedri nelle bancarelle allestite in prossimità della Basilica di Santa Maria dei Servi, in piazza Morgagni, che è dedicata proprio al Santo. Sono inoltre allestiti nell’adiacente via Biondo Flavio stand di oggettistica varia e gastronomia. Nel pomeriggio, sempre in Piazza Morgagni, degustazione e preparazione dei cedri. Il giovane Pellegrino Laziosi, ghibellino e di nobile famiglia, si convertì a seguito della predicazione a Forlì del priore generale dell’Ordine dei Servi di Maria, il frate Filippo Benizi, ed entrò nell’ordine.

Per quanto riguarda, invece, la tradizionale festa di San Pellegrino dal punto di vista religioso il 1° maggio nella basilica sono in programma Sante Messe officiate dai tre frati filippini, padre Roger Cabillo, superiore, padre Robert Solis e padre Arcelo Jumen, le messe saranno celebrate alle ore 6,00; 8,00; 9,00; 10,30; 12,00; 16,00; 17,00; 18,00 e 19,00.
Alle 9,00 presiederà padre Pietro Andriotto, priore provinciale dei Servi di Maria, alle 10,30 solenne pontificale presieduto dal vescovo, mons. Livio Corazza, con la presenza delle autorità cittadine.

Alle 14,00 recita del rosario, liturgia in onore di San Pellegrino e unzione con l’olio benedetto. Alle 16,00 presiederà la messa il cancelliere vescovile, don Paolo Giuliani, alle 17,00 i parroci di San Mercuriale e Santa Lucia, don Enrico Casadio, e della SS. Trinità e Schiavonia, don Enrico Casadei con il pellegrinaggio delle parrocchie del Centro storico, alle 18, il vicario generale emerito, mons. Dino Zattini e alle 19,00 il vicario generale don Pietro Fabbri, con le associazioni, i gruppi e i movimenti ecclesiali.

Pellegrino, il Santo ghibellino, nato a Forlì nel 1265 circa, dopo una tumultuosa giovinezza nel 1282, dopo l’incontro don san Filippo Benizi, entrò nell’ordine dei Servi di Maria. Fece il noviziato a Siena e visse poi nel convento di Forlì fino alla morte avvenuta nel 1345. Nel 1325 fu colpito da cancrena ad una gamba, causata dalla penitenza di non sedersi e distendersi mai che Pellegrino si era imposto. La notte prima dell’amputazione fu miracolosamente guarito mentre pregava davanti al Crocifisso che si trova ancora oggi nella sala del capitolo del convento. Per questo San Pellegrino è invocato dagli ammalati e in particolare da quelli di tumore per i quali ogni mercoledì, alle 17,00 si celebra la preghiera in basilica. Ma il culto al Santo si è diffuso anche oltre Forlì e nella basilica dei Servi di Maria vengono a pregare tanti pellegrini anche da tutto il mondo dove la devozione al Patrono degli ammalati si è diffusa grazie all’ordine dei Servi di Maria. Solo in Italia basti ricordare i santuari della Madonna della Ghiara a Reggio Emilia, Pietralba e Monte Berico e la chiesa di San Marcello al Corso di Roma. E poi la Spagna e l’Austria, in particolare Vienna, nella chiesa dei Servi di Maria dove attualmente vive e lavora anche un sacerdote forlivese, don Matteo Dall’Agata. E ancora l’Irlanda, la Francia, il Brasile gli Stati Uniti e le Filippine dove nel 1985 fu inaugurata a Manila una parrocchia intitolata a San Pellegrino, molto venerato dalla popolazione locale.

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