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“I matti di Seguno” di Luciano Foglietta diventa un film

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Come anticipato lo scorso febbraio il romanzo “I Matti di Seguno” di Luciano Foglietta diventerà un film. Le esilaranti avventure dei sette fratelli Castellucci del Vento (ambientate nell’Appennino forlivese) approderanno nelle sale cinematografiche, riproponendo gli indimenticabili racconti dello scrittore e giornalista Luciano Foglietta in una veste nuova, ma fedele al modello originale.
A curarne la trasposizione cinematografica è il 26enne Andrea Petrini (nella foto), attore e regista cresciuto a Seguno, piccola e sperduta frazione collinare di Civitella di Romagna.
Per la sceneggiatura, Petrini si è affidato al giornalista Andrea Emmanuele Cappelli (originario di Meldola ma residente a Milano, dove collabora per il quotidiano “Libero”) e alla scrittrice Caterina Sbrana (il suo ultimo romanzo, intitolato “Flaneur”, è uscito lo scorso anno per Leone Editore).

Ho accettato di scrivere la sceneggiatura – afferma Cappelli – per la passione che nutro per il romanzo di Foglietta, un piccolo capolavoro che mi diverte e commuove allo stesso tempo. Sul piano tecnico, dovremo agire su due macro livelli espressivi: dietro ogni picco di comicità (fornito dalle avventure surreali dei fratelli Castellucci) c’è sempre, sottotraccia, una componente malinconica e introspettiva, che proromperà in tutta la sua potenza nel finale. Miscelare al meglio questi elementi è la sfida che ci si presenta davanti. Da adolescente – conclude – ho conosciuto personalmente Luciano Foglietta: trascorrevo interi pomeriggi a casa sua, ascoltandolo parlare di storia, letteratura, filosofia, attualità. E’ stato un maestro e un amico. Tentare di dare nuova linfa ai Matti di Seguno (coinvolgendo un pubblico nuovo) è per me un atto di gratitudine e riconoscenza verso di lui”.

Qualche sera fa – ci racconta Caterina Sbrana – io, Petrini e Cappelli ci siamo trovati per discutere del progetto. Davanti a noi, sul tavolo, liquori, caffé e un libro. I Matti di Seguno. Contemplando il nome di Foglietta impresso sulla copertina ho subito percepito la difficoltà della sfida che avremmo dovuto affrontare. Abbiamo un testo che ha fatto scalpore. Un messaggio che va ben oltre le vicende narrate. Due tipologie di pubblico, la nuova e la vecchia generazione, dalle esigenze completamente diverse. E un mezzo: quello della cinepresa. Riuscire a combinare tutto questo in un’alchimia perfetta non sarà semplice. Ma necessario: il romanzo di Foglietta é portatore di un messaggio molto piú attuale di quel che si possa pensare, in grado di far riflettere non solo la cerchia di affezionati ma anche i più giovani. Ci troviamo davanti a due bersagli diversi, con una sola freccia per colpirli entrambi. Ai tempi Foglietta ha affilato la punta per permetterci di andare a segno, ora tocca a noi prendere la mira e scoccare il colpo”.
Il termine della pre-produzione è previsto per settembre.