Unieuro Forlì – Bakery Piacenza: 90-66
Unieuro Forlì: Johnson 21 (2/4, 5/8), Lawson 21 (2/7, 5/10), Marini 15 (5/7, 1/7), Bonacini 11 (4/5), Giachetti 8 (3/3, 0/1), Dilas 4 (2/2), De Laurentiis 3 (1/2 da tre), Tremolada 3 (1/1), Oxilia 2 (1/6, 0/2), Donzelli 2 (1/2), Fabiani, Piazza (0/1 da tre). All. Valli.
Tiri da due: 21/37 (57%). Tiri da tre: 12/31 (39%). Tiri liberi: 12/15 (80%). Rimbalzi: 36 (7+29). Assist: 16.
Bakery Piacenza: Crosariol 16 (7/13), Green 11 (3/8, 1/5), Castelli 11 (4/8, 0/2), Cassar 9 (4/6), Voskuil 6 (0/1, 0/5), Pastore 5 (1/5 da tre), Perego 4 (2/3), Guerra 4 (2/3), Buffo (0/1 da tre), Pederzini n.e, Orlati n.e. All. Coppeta.
Tiri da due: 22/42 (52%). Tiri da tre: 2/18 (11%). Tiri liberi: 16/20 (80%). Rimbalzi: 34 (7+27). Assist: 12.
Parziali: 15-10, 28-16, 22-20, 25-20.
Una partita che termina con la squadra di casa che supera l’avversario di 24 punti per la gioia e il visibilio dei propri sostenitori, che anche oggi hanno dato prova di grande attaccamento alla squadra gremendo le tribune dell’Unieuro Arena, sembrerebbe avere poco da dire; al contrario, a ben guardare la gara, si possono trovare spunti interessanti per analizzare l’inizio di stagione (7 partite) dei biancorossi.
Pronti via e Piacenza che arriva a Forlì dopo la vittoria con Montegranaro sembra giunta in Romagna in cerca di un altro scalpo eccellente da aggiungere a quello dei marchigiani. Gli emiliani si portano sul 5 a 6 sfruttando un inizio incerto dei padroni di casa che prima con Giachetti (in una sua percussione in area nella foto di Massimo Nazario) perdono la prima palla della partita e poi con Lawson non trovano continuità in attacco nel gioco interno. Il vantaggio esterno però dura pochissimo e già, quando sul cronometro della prima frazione restano poco più di 4 minuti, l’Unieuro assume il comando delle operazioni portandosi sull’11 a 6 e costringendo ad un precipitoso minuto di sospensione la panchina della BaKery. Al rientro in campo il parziale aperto di 8 a 0 si dilata e i padroni di casa si issano sul +7. Protagonista del parziale che sembra dare il là ad una giornata tranquilla è il rientrante Donzelli che mette a segno 2 punti dopo essere subentrato a Lawson gravato di due falli e dà energia ai compagni di squadra. Crosariol frena gli entusiasmi forlivesi arrestando l’epistassi offensiva degli ospiti e così al decimo minuto segna 15 a 10 per la Valli band.
Quando nel secondo quarto il cronometro non ha ancora concluso un giro completo di lancette Piacenza si riavvicina grazie a Green in penetrazione e a 2 liberi di Voskuil sul -1, (15-14). Gli uomini del presidente Nicosanti riescono poi a ricostruire un vantaggio rassicurante e al quindicesimo sono ancora sul +5 (23-18), grazie al loro regista; è infatti Giachetti a trovare la via del canestro per ben due volte consecutive in questo particolare momento della gara che vive sul filo dell’equilibrio sino a quando sul cronometro del primo tempo non restano che una trentina di secondi. Forlì controlla agevolmente la gara ma Castelli e compagni sembrano non volerla abbandonare. Pastore risponde a Marini che aveva portato i suoi al massimo vantaggio (+8 poco prima). Alla bomba di Johnson però non corrisponde una risposta piacentina e in quei famigerati trenta secondi a cui accennavamo prima l’Unieuro con De Laurentis, Bonacini e lo stesso Johnson che si ripete realizza 8 punti che la portano dal 35 a 26 al punteggio di 43 a 26 chiudendo in anticipo, a proprio favore, la contesa.
La seconda metà della gara è pura accademia: nel terzo quarto Forlì amministra, va oltre il +20, ruota tutti gli uomini e “gigioneggia”. Valli dà minuti a Donzelli e al 25′ il tabellone segna 57 a 35 e a fine terzo quarto. I biancorossi hanno ancora 19 lunghezze di vantaggio sul 65 a 46. Il quarto finale sa di passerella; Crosariol, autore di una partita più che discreta, viene “beccato” dal pubblico e a 5 minuti dalla sirena finale c’è festa per tutti Tremolada, Dilas e Fabiani compresi. Bonacini e compagni cercano di non incappare, riuscendovi, in infortuni nel finale, tornano alla vittoria rendendo felice il proprio pubblico. Johnson e Lawson portano a casa un bottino personale ragguardevole tuttavia soprattutto il centro non convince a livello di interpretazione della gara. Troppo spesso lontano dal pitturato, quasi impaurito da Cosariol e Castelli, si accontenta sovente di prendere un tiro con i piedi oltre l’arco; quando si avvicina al ferro i risultati non sono quelli che dovrebbero, le statistiche lo dimostrano, 2 su 7, e va ricordato che l’americano sarebbe il centro titolare della squadra e non la sua guardia. Oggi le statistiche hanno dato ragione all’ex Virtus Bologna ma contro Ferrara potrebbe andare diversamente.