I recentissimi casi romani testimoniano la perenne difficoltà, da parte della politica, di resistere alla corruzione. I partiti tradizionali di governo (Pd, FI…) ne sono strutturalmente infiltrati. I nuovi venuti non sembrano, nonostante i proclami, avere maggiori anticorpi: dichiarano a vanvera, cercando di minimizzare, ma paiono alquanto goffi. Gl’imprenditori che hanno bisogno della politica per i loro affari non fanno differenza fra la Fondazione della corrente renziana, il M5S e la Lega: nel dubbio, pagano tutti, puntando nello stesso tempo sul rosso e sul nero, come alla roulette.
A loro non interessa vincere direttamente, ma costruire una condizione psicologica in cui chi vince si senta in debito con loro. E anche chi perde. Dopodiché, allestire occasioni d’incontro, al di là di ciò che esse realmente significano (spesso molto poco, data la millanteria naturale dei vari attori che straparlano), è molto facile…
Roberto Balzani