fumetti massimiliano bandini

La manifestazione Lucca Comics, la più grande nazionale con importanza internazionale, da tredici anni promuove un Contest per i giovani aspiranti autori di fumetti. In questa edizione un aspirante del territorio forlivese è giunto tra i primi quindici finalisti sui 200 che si sono proposti. Un bel risultato che trova, in se, una conferma delle doti di questo aspirante fumettista (nell’immagine una delle tavole andate in concorso), Massimiliano Bandini. La redazione lo ha contattato per una intervista, allo scopo di conoscerlo e fare conoscere ai nostri lettori l’impegno e la volontà di chi si mette in gioco per realizzare il proprio sogno nel mondo del fumetto. Ringraziando Bandini per la disponibilità a lui la parola.

Finalista al concorso nazionale di Lucca Comics, un bel risultato per un giovane aspirante fumettista, che cosa si prova ad avere tali riscontri?
«Onestamente sorpreso, visto che è il primo anno che provo a partecipare ad un simile concorso. Comunque sono contento, come risultato è per me uno stimolo più che positivo a continuare il mio percorso e fare sempre meglio ed un’ottima occasione per imparare ed affrontare cose sempre nuove».

Il lavoro proposto è stato realizzato in coppia con Gianluca Umiliacchi, che cosa può dirci a tale proposito?
«Il soggetto del fumetto è di Gianluca Umiliacchi che si è occupato poi della sceneggiatura. Per il concorso bisognava preparare almeno 6 pagine, quindi dalla sua sceneggiatura mi sono occupato dello storyboard che poi insieme abbiamo rimaneggiato prima di iniziare a lavorare sulle tavole vere e proprie. Per quanto riguarda le ricerche per personaggi, location e riferimenti storici abbiamo lavorato insieme facendo prove per la loro realizzazione grafica ma anche di studio e plausabilità per la sceneggiatura del fumetto».

In considerazione che è arrivato finalista che consigli può dare ad altri aspiranti che desiderano partecipare al concorso di Lucca Comics?
«Come tutti i concorsi e con le dovute proporzioni quello di Lucca Comics è un’ottima occasione di fare palestra e imparare a mettersi in gioco. Ho iniziato solo da poco più di un anno a partecipare ai concorsi e gli reputo, più che per l’esito finale, ottime occasioni per apprendere aspetti importanti come il rispetto delle scadenze, lavorare seguendo un tema o obiettivo e soprattutto di non lasciare mai nulla al caso e cercare di vedere il tutto, dal processo al risultato finale, nella maniera più professionale possibile».

Chi è Bandini e come nasce e si sviluppa il suo desiderio di diventare fumettista?
«Ho sempre letto fumetti ma mai provato sul serio a mettermi a imparare a farne, apprenderne i meccanismi ed il linguaggio. Qualche anno fa grazie all’ambiente della Fanzinoteca sono entrato in contatto con altri semplici appassionati come me ma anche altri ragazzi che disegnavano già e avevano intenzioni di diventare professionisti. Ho cominciato scrivendo articoli e recensioni, per la fanzine Nuovemani, diventandone in seguito curatore grafico ed editoriale, ampliandone i contenuti come interviste ai professionisti della Nona Arte. Durante questo percorso poi ho deciso di provare a disegnare le prime copertine, illustrazioni e fumetti pubblicati anche su altre diverse testate fanzinare come MegaFanzine, A6Fanzine e Andiamo a Fumettare».

Quali sono gli autori che segue e dai quali è “influenzato” nel suo stile, e perché?
«Domanda che può comportare una risposta interminabile. Comunque per rispondere brevemente farò solo alcuni nomi di autori che mi incuriosiscono sempre. Come disegnatore direi Goran Parlov, fumettista che seguo e apprezzo moltissimo e come autore completo Jean Pierre Gibrat. Sceneggiatori invece Garth Ennis e Fabien Nury.
Invece per quanto riguarda gli autori da cui sono influenzato e utilizzo come veri e propri “libri di testo” sono come tratto principalmente Vittorio Giardino e Andrè Juillard. Per l’aspetto “registico”, cioè la gestione della tavola e le inquadrature, che reputo essenziale e forse più importante del segno, guardo molto a Jean Giraud, Hermann e Sylvain Vallèe».

Che impegni e lavori ha in corso al momento?
«Al momento sono impegnato come sempre nel faticoso studio delle basi elementari del fumetto, anatomie prospettive inquadrature ecc.. inoltre sto facendo ricerche e prove per qualche storia breve da pubblicare su qualche fanzine o rivista online».

Per concludere Bandini, quale fumetto, attualmente pubblicato le piacerebbe realizzare?
«Domanda difficile, anche perchè chiaramente ancora non mi sento all’altezza e non raggiungo i livelli di certe produzioni, quindi risponderò con due fumetti a cui mi sarebbe piaciuto almeno “assistere” o spiarne la creazione. Providence di A.Moore e J.Burrows e C’era una volta in Francia di F.Nury e S.Vallèe».

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