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Il primo sindaco donna omaggia la poetessa tredoziese che lottò per i diritti delle donne

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Quest’anno l’anima culturale dell’estate tredoziese si è arricchita di un concorso di poesie, istituito in onore della poetessa locale Maria Virginia Fabroni. Il 31 maggio è scaduto il termine per l’invio delle opere in concorso ed il successo è andato oltre ogni più rosea aspettativa. Sono arrivate oltre 300 poesie e questo ci rende particolarmente felici e pronti per organizzare una seconda edizione. “Come Sindaco, ma soprattutto come donna, sono orgogliosa di aver promosso la riscoperta di questa poetessa”, dichiara Simona Vietina, primo cittadino di Tredozio. E le ragioni sono diverse.

Innanzitutto la fama di Maria Virginia Fabroni (da Tredozio – come veniva definita dai letterati del 1800) era a livello nazionale. Intrattenne infatti rapporti umani ed epistolari con grandi artisti dell’epoca come Nicolò Tommaseo e Silvestro Lega. Ma ciò che rende estremamente interessante la personalità di questa poetessa è la tenacia che la caratterizzò per tutta la sua breve vita. Si batté sempre contro il maschilismo di una realtà conformista che non ammetteva l’autonomia di pensiero ad una donna. Non accettò mai i matrimoni imposti dal padre e, per questo, dovette sottostare a severe punizioni che sopportò a fatica, finché a 27 anni venne a mancare, sfinita dalla tisi… proprio qualche mese prima di poter sposare l’uomo per cui aveva sempre lottato.

L’appuntamento per la premiazione del concorso è fissato per il domenica 2 luglio alle ore 11,00 nella piazza centrale del paese, in occasione del V festival dell’ozio: “Tre d’Ozio”. Nella stessa giornata, alle ore 18,00 ci sarà la presentazione del libro “Tres dotes” di Lorenzo Bosi e Barbara Verni, patrocinato dai comuni di Tredozio e di Faenza. Anch’esso presenta un legame con la poetessa. I due scrittori tredoziesi sono stati ispirati dalla poesia “Tredozio” che Maria Virginia Fabroni scrisse nel 1872.